– La legge di stabilità non è ancora stata approvata, siamo ancora nella fase in cui il Presidente del Consiglio, come tradizione, spara quattro fesserie sui giornali per vedere come reagisce la piazza. Ma l’impostazione è chiarissima: per la copertura dei soldi promessi per calmare gli animi (con riduzioni fiscali, aumento degli investimenti e sostegni straordinari ai salari senza licenziamenti nella pubblica amministrazione e senza nessuna riforma né fiscale né di altro tipo) si scrive che entreranno dei soldi stupendi, meravigliosi ed inattesi, perché un zio celeste ce li manderà sottoforma di entrate straordinarie, che non ci saranno. Insomma: si vota in primavera, quando sarà chiaro, che l’Italia è in default (bancarotta) e che l’Unione Europea ci vuole fuori dalle palle al più presto – altro che i Nazisti del Grillinois ed i Leghisti coi loro referendum. Per intanto le aziende continuano a chiudere alla velocità con cui accadeva nella grande crisi del 1919. Allora, al governo Facta successe Benito Mussolini. Oggi, al governo Lecta è sopravvenuto Matteo Renzi. Maramao è morto, quindi si pensa a Scaramacai, soprattutto per la sua grande esperienza ed i suoi occhi tristi.
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