Inutile dire ciò sappiamo tutti: lasciar ammazzare Gheddafi su ordine dei francesi ha portato la guerra ai nostri veri confini. In questi anni abbiamo tralasciato di accettare il fatto (io per primo) che si sarebbe arrivati a questo punto, ma ci siamo arrivati. La guerra semplifica tutto, e ci indica una via per uscire dalla crisi. Ora i soldi ci saranno, perché l’Unione Europea non ha scelta – dobbiamo vincere noi. Ora chi odia i neri sarà contento: continueranno ad arrivare, ma come schiavi ufficiali, non come schiavi impliciti (come accade ora). Ora chi sentiva la mancanza dell’orgoglio nazionale sarà contento: moriranno dei ragazzi italiani, poi potrebbero morire dei cittadini siciliani, esposti ai lanci di missili dalle coste libiche, e noi ci stringeremo intorno alle loro famiglie. Non esprimo nessun giudizio, perché chi si batte in Libia senza avere nessunissima possibilità di vincere nulla è in una condizione psicotica inguaribile – ed agisce in nome e per conto di gente che paga perché ha interessi economici che godrebbero se un nuovo Annibale portasse i suoi elefanti sul Trasimeno. Mi dispiace molto che ciò che accade non sia compreso da quasi nessuno, e quindi verrà accettato come un destino inevitabile.
PS Quando nel luglio 1970 la DC e Gheddafi si accordarono per cacciare gli Italiani che vivevano in Libia, la hit parade era guidata da una canzone sciocca e brutta, “Lady Barbara” di Renato dei Profeti, nonostante si trattasse di un anno straordinario per la musica pop. Ora invece organizziamo un intero festival apparentemente musicale, con delle pseudo veline, un quasi moderatore, dei noncomici e delle noncanzoni. Tirrem innanz.

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