Non vi aspettate da me la benché minima riga di moralismo sullo scandalo chiamato Dieselgate. Sappiamo oggi che i tedeschi sono terrestri. Era ora, in tutti e due sensi. Del resto, nel frattempo le investigazioni sulla possibilità delle truffe sui meccanismi di riduzione delle emissioni di gas nocivi si sono nel frattempo allargate a diverse altre marche. Non mi interessa nemmeno questo, perché non mi sorprende. E non voglio nemmeno dilungarmi sulla dietrologia spicciola, che per la sua banalità è al contempo vera ed insufficiente a spiegare alcunché: gli Stati Uniti vogliono imporci il TTIP, l’embargo contro la Russia e tant’altro. Ma scusare VW con questo fatto è come giustificare Adolf Hitler e le sue atrocità con il fatto che l’Unione Sovietica, nel 1939, aveva spostato gran parte del proprio esercito ai confini orientali della Polonia. C’è chi lo fa, ma si tratta del “valetuttismo” che infetta il nostro presente. Diciamo piuttosto che il Dieselgate ci pone di fronte a tre questioni immense e su cui non avevamo mai ragionato. La prima. gli adoratori del liberalismo capitalista (che è una religione e non ha più quasi nessun riscontro nella realtà) credono che il mercato si regoli da solo e che il mercato sia più forte della politica. Il Dieselgate mostra il contrario. Con una decisione politica e giuridica gli Stati Uniti stanno per cambiare per sempre la storia dell’automobile su questo pianeta. Non importa se hanno ragione o torto – stanno dimostrando che ciò sia possibile. Il che vuol dire che la politica, qualora le sie reso possibile esistere, pesa più del post-capitalismo e delle sue faide settarie. La seconda: Per la prima volta nella storia, la necessità di spostare le conseguenze nefaste delle bolle speculative globali, che nascondono la debolezza del capitalismo ed il suo collasso oramai vigente da 40 anni, vanno a colpire frontalmente la Germania – che non se l’aspettava e non sa che fare. Lo dico senza sarcasmo e senza chiedermi se ciò sia bene o sia male. La terza: sui temi dell’ecologia, una volta in più, il Re è Nudo. Non esiste nessun movimento, nessuna consapevolezza dei problemi dell’ambiente nella mente di chi ci governa, in nessun luogo al mondo, perché costoro rispondono al loro elettorato, che di questa roba se ne frega, vuole lavoro e welfare, continua a credere che la Cornucopia della Felicità crei oggetti e materie dal nulla. In sintesi: il Dieselgate si risolverà (credo) con un accordo politico ed almeno parzialmente extragiudiziario. Ma non cambierà nulla, e la temperatura del pianeta continuerà a salire. Sapevatelo. Tutto il resto è “bagaglino permanente effettivo”.

Lascia un commento