In mezzo a questo miliardo di pappole inutili, devianti e noiose sulla sostituzione di Giorgio Napolitano (manco dovessimo decidere chi sarà il regista della Maggica quando smetterà Francesco Totti) un dato fondamentale é ppassato sotto silenzio. Se si confrontano i dati del 2009 e del 2014, in quest’ultimo anno sono stati concessi prestiti bancari all’industria ed al commercio in ragione di circa il 4% di quanto distribuito cinque anni fa. Questo significa tre cose. La prima: il capitalismo industriale è finito, i soldi distribuiti dal sistema politico alle banche dopo la crisi globale sono stati usati per ripartire con i folli strumenti finanziari. Secondo il mondo dell’economia l’industria ed il commercio non producono più valore aggiunto, sono irrilevanti. Il buffo di questa tragedia è che la gente si rallegra perché diminuiscono i prezzi dei generi di commercio e viene distrutta ricchezza. la seconda questione: la crisi è senza uscita. Il sistema finanziario virtuale non ha bisogno di dipendenti, l’industria ed il commercio sono taglieggiati e condannati a sparire. La terza: o la politica non se ne accorge (ed a sentire grillini e legaioli sembrerebbe davvero così) o siamo di fronte ad una delle più imponenti manovre di depistaggio collettivo mai compiute. Se non ci fosse Mario Draghi, la politica degli ultimi governi italiani (Prodi, D’Alema, Berlusconi, Amato, Monti, Letta e Renzi) potremmo scherzosamente definirla come la prosecuzione del genocidio con altri mezzi. Ooops, dimenticavo Cofferati. Le primarie non hanno nulla a che vedere con la democrazia, sono una clownerie ridicola ed offensiva. Dite che la gente viene pagata per andare a votare? Ooooooooooooh che sorpresooooonaaaa. Ma se tutti noi non facciamo altro da 150 anni! Per questo ci si batte in Parlamento per non avere una politica di nominati: così possiamo vendere il nostro voto ad un prezzo appena leggermente più alto, no? Al punto in cui siamo, ogni biglietto da 10 è benvenuto come un primogenito biondo.
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