– Ritengo che Angela Merkel, nel momento in cui ha capito che la coalizione CDU/CSU non avrebbe avuto da sola la maggioranza dei seggi nel Parlamento Federale, abbia tirato un respiro di sollievo. La distanza fra il suo opportunismo pragmatico e le posizioni particolaristiche della CDU (ad esempio con il ritorno al nucleare e l’introduzione dei pedaggi autostradali) è maggiore dei distinguo di facciata fra CDU ed SPD. Le differenze fondamentali fra Germania ed Italia appaiono tre. Uno: il leader del centro-destra è un’opportunista populista in entrambi i Paesi, ma la signora Merkel non è un pregiudicato ed ha un atteggiamento luterano alla gestione del potere, lontanissima da quella dei Berlusconi, Formigoni, Cicchitto e compagnia cantante. Due: visto che anche in Germania il centro-sinistra, privo di una linea politica propria, usa le disfatte elettorali per regolare conti interni, che sono anche lì più importanti della direzione da dare al Paese, almeno in Germania la SPD è pronta a pagarne le conseguenze. Tre: lo sbarramento al 5%, che cancella persino la folcloristica FDP di Rösler e Brüderle, evita che il proliferare di partitini (in Germania erano quest’anno decine, come ultimamente da noi) indebolisca la responsabilità di chi ha vinto. Fin qui la cronaca sportiva. Ora Angela Merkel deve trovare una linea politica e convincere la SPD che uscirà dal bagno di sangue interno a seguirla. Sono certo che ci riuscirà, perché la sua mancanza di punti fermi è, come sempre, l’asso migliore nella sua manica. Continueranno nella loro opera sistematica di distruzione dell’Unione Europea in nome del tentativo cieco di salvare la Germania contro i propri alleati, non insieme. Le cose continueranno ad andare male. Attendiamo la batosta per maggio. Insomma, queste elezioni, da cui ci attendevamo tanto, non ci hanno dato nulla. In Germania, come in Italia, vince la totale mancanza di una strategia efficiente per uscire dalla crisi. Non visto, il cuore pulsante del capitalismo occidentale di sposta verso l’Est europeo. Laggiù la mancanza di democrazia e di protezione sociale esiste da sempre, nessuno se la prende a male. Laggiù la distruzione dell’ambiente è ancora considerato pubblicamente il male minore. Laggiù la fame ha da sempre la maggioranza sulla dignità. Alla fine saremo noi a divenire come loro. Democraticamente.
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