– Anche Franca Rame è morta. L’orrore di queste morti è legato al fatto che, dietro di loro, non c’è nessuno. Solo in Italia accade che il testimone della cultura moderna, sociale, pacifista, non sciovinista, intelligente, colta, controversa, sofferta, rimanga in mano a persone che hanno 80 anni. Dietro di loro c’è il nulla. Il nulla, creato dal piduismo di Licio Gelli e dal suo epigono Bettino Craxi, la TV disumana di Silvio Berlusconi e degli altri piduisti come Maurizio Costanzo ed Emilio Fede, dei politici protofascisti come Cicchitto, Amato, Prodi, D’Alema, la cancellazione del senso delle parole, la trasformazione della politica in burla, della violenza in comunicazione, della morte in spettacolo, dell’intelligenza in tifo sportivo, lo sdoganamento del fascismo, il nazionalismo da operetta che sostituisce e cancella la storia, confonde le parole, ingarbuglia le menti. Nessuno sa più di non sapere, tutti strillano, persino le persone a me più care sono talmente confuse da affogare nel delirio, nella rabbia e nella frustrazione… Ma loro, gli epigoni del mondo complesso, ci lasciano. Per stanchezza, per vecchiaia, perché hanno orrore e si sentono impotenti di fronte a ciò che accade. “E pensare che c’era il pensiero” diceva 20 anni fa Giorgio Gaber. Pensate: c’era un tempo in cui potevo dire che il Teatro di Dario Fo e Franca Rame non mi piacesse, perché c’erano cose migliori e politicamente più condivisibili. Ah, che tempi meravigliosi…
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