– Leggo la cronaca politica con un senso di estraneità. Molto bello il commento di Stefano Rodotà, pubblicato oggi da La Repubblica. Ma non serve a nulla. Quando era giovane mio nonno, l’accordo sotterraneo fra monarchici, liberali e socialisti aveva trascinato l’Italia in guerra e poi alla fame, tutto per evitare di affrontare i nodi strutturali di una società sgretolata dalla povertà, dall’analfabetismo, dalla morsa terribile della Chiesa Cattolica, dalla violenza dei sabaudi e di chi si contrapponeva a loro. Tanti ragazzi se andarono e cercarono fortuna oltre oceano. Quando era giovane mio padre, il fascismo, con un accordo sotterraneo con la Chiesa Cattolica, trascinò un’Italia disorientata, povera ed umiliata da coloro che erano i suoi alleati nella Grande Guerra, in un nuovo conflitto disperato – per evitare di affrontare i nodi strutturali della povertà, dell’analfabetismo, della religione, dell’esistenza di un capitale industriale capace di funzionare solo rubando soldi delle tasse. Quando ero giovane io, il PCI e la DC, eredi di tutto ciò che di orribile e meraviglioso era accaduto nei 150 intercorsi dal Congresso di Vienna, si battevano apparentemente per una società che superasse quei problemi – e persero, pur mantenendo una società libera (anche se corrotta fino al midollo), democratica (anche se pugnalata ripetutamente da tentativi dittatoriali), indipendente (anche se schiacciata dagli interessi Americani e Sovietici, che delle nostre frontiere se ne sono sempre fregati). Quando era giovane mia figlia, tutto questo è finito. Il mondo uscito dal Congresso di Vienna, basato sull’equilibrio dei poteri militari, economici e sociali contrapposti, è crollato in uno sbuffo ed uno sberleffo di polvere. Oggi non resta più nulla. Ci si divide ancora fra entusiasti (che vogliono farsi ammazzare assaltando un palazzo senza più potere) e realisti (che si suicidano). Non ci sono più nemmeno i giovani. Non c’è il futuro, il passato è stato riscritto in modo tale da risultare un’evidente barzelletta, il presente è far finta che tutto vada avanti, di modo che in effeti, in qualche modo, qualcosa va avanti. Ma ad un prezzo altissimo: la libertà, la società, la coscienza di se e degli altri, il senso di responsabilità e di opportunità, la democrazia, la pubblica opinione… tutto finito. Resta la Chiesa Cattolica, l’idra onnivora e tentacolare che si nutre di morte e la propaganda come la grande speranza. O le sue copie transgeniche e velenose: il grillismo e la Juventus. Io ingrasso, come sempre. Che imbecille.

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