Capita spesso, al giorno d’oggi, di avere l’impressione di essere una voce che grida nel deserto ed avere quindi paura di sbagliare tutto. Ieri sera, invece, ero a cena con Vladimir Spirito, ed anche se il prezzo che abbiamo pagato è stato quello di veder la Roma perdere contro l’Inter, almeno ci siamo fatti coraggio l’un l’altro. Non sono quindi l’unico (e nemmeno lui!) a credere che la politica abbia demandato alla BCE il compito di tenere in vita un’apparenza di funzionamento strutturale e viva quindi nella speranza superstiziosa che, prima o poi, le cose miglioreranno da se, magicamente. Concordavamo sul fatto che la politica di Draghi, che aiuta inondando il mercato di liquidi, abbia un forte prezzo deflattivo, perché quei soldi non vengono riversati sull’unica (e semplice) misura che salverebbe tutto: aumentare i soldi in tasca al cittadino ed accrescere la sua fiducia nel sistema, il che lo porterebbe a spendere. La politica restrittiva di bilancio, invece, in aggiunta al resto, decresce il valore d’acquisto degli stipendi in un momento in cui, restringendosi l’occupazione, le famiglie hanno comunque meno soldi da spendere. E’ come se tutti coloro che hanno una responsabilità sistemica, accortisi della propria incapacità e della corruttela strutturale, abbiano deciso di suicidarsi come unica cura possibile contro la malattia che essi stessi impersonano. Per giunta, come sostiene giustamente Thomas Konicz, l’esportazione del nostro deficit strutturale sui paesi della periferia (quelli in via di sviluppo) ha annientato il loro potere d’acquisto, cancellando in un sol colpo i mercati possibili per la nostra economia e contribuendo sostanzialmente alla creazione di masse oceaniche di persone che cercano di trasferirsi da noi alla ricerca di una qualsivoglia forma di sussistenza. Che fare? Il contrario. Cartolarizzare e cancellare il debito con i paesi poveri, aumentare il prezzo delle commodities (delle risorse naturali) e dei prodotti agricoli, fermare la corsa al ribasso, portare cibo, medicine, istruzione e infrastrutture nelle zone in cui l’alternativa alla fame ed alla morte per AIDS è il fondamentalismo islamico. Sfondare il deficit di bilancio per finanziare un controllo VERO della legalità, per mettere soldi in mano alla gente, per far ripartire tutto. E poi cambiare la politica, reinventare la politica, perché prenda misure VERE per la difesa dell’ecosistema, della pace, della consapevolezza, della libertà. Esattamente il contrario di ciò che faranno, dai grillini ai naziskin tedeschi, dai conservatori antieuropei a quella terribile epidemia mondiale che si chiama socialdemocrazia e che da noi, peggio ancora, è impersonata dal PD e dal suo piduismo.
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