– Buongiorno Governo Letta! Il Parlamento boccia di fatto la riduzione micromillesimale delle spese della politica. Il Parlamento, le Commissioni e la Corte dei Conti bocciano, punto per punto, il Decreto del Fare. Relativamente al Decreto del Dire, Alfano non si dimette e Bonino chiede che forse magari può essere ma non troppo rispettosamente umilmente si dovrebbe dimettere l’Ambasciatore Kazako, reo di eccessiva efficienza. Relativamente al Decreto del Baciare, una manifestazione pacifica dei No Tav viene venduta per un attacco pellerossa a Fort Apache. Intanto abbiamo sfondato con il debito pubblico il muro del 130% del PIL. Silvio Berlusconi, che finora aveva il record europeo di sfondamento del debito pubblico (i suoi governi erano riusciti a battere persino le leggi di bilancio dell’Estonia e della Grecia nei peggiori anni della loro crisi), ha perso quello che era l’unico risultato tangibile della sua meteora politica – aver preso più di tutti i soldi dalle tasche degli italiani per poi peggiorare il bilancio dello Stato. Letta ed Alfano lo hanno battuto. Licio Gelli ha ragione: questi ci sfottono, vogliono vedere fino a che punto siamo capaci di abbozzare. La risposta la diede Totò: e che siamo noi Pasquale?

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