– Sono passati vent’anni, ma è come se fosse ieri. Sei rimasto fermo nel ricordo. Non posso giudicare, anche se hai fatto male a tante persone. Ma quanto abbia sofferto tu, questo non lo si può sapere. Ascoltando alla radio coloro che giocavano ai tuoi tempi, fanno un po’ pena, anche se hanno soldi in tasca. Ma voi vivete brevissimamente, come farfalle, e sparite nel momento in cui cominciate a capire di cosa veramente facevate parte. Il calcio è un teatro dell’assurdo, e i bambini come te, che giocavano divertendosi, sono dinosauri. Ciao Ago, con affetto. Non sono nessuno, solo uno delle migliaia e migliaia e migliaia che ricordano e che sanno che fossi un esempio ed una compagnia della nostra gioventù. Vent’anni sono passati anche per noi, è non è che sia poi un bel vedere…
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