– Questa intervista (romatoday.it/politica/intervista-sindaco-ignazio-marino.html) mi era già stata segnalata da Sara Buzzurro qualche giorno fa. Finché non l’ho letta personalmente ho cercato di non crederci. Il Sindaco Marino, in sintesi, dice: la mia Giunta ha preparato una serie di delibere che cambieranno la faccia di Roma e ne risolveranno alcuni problemi fondamentali, ma dato che il Consiglio Comunale si ostina a non riunirsi, le cose non vanno avanti. Cerco di mantenere la calma. Perché il Consiglio Comunale non si riunisce? Effettivamente, da Natale ad oggi, il Consiglio si è riunito 29 volte, in media poco più di una volta a settimana, ma a maggio solo tre volte – e le ultime delibere risalgono al novembre scorso. Chi stabilisce quando ci si riunisce? Secondo il Presidente dell’Assemblea Mirko Coratti e il Direttore dell’Ufficio dell’Assemblea Capitolina, Silvano Taccioli, lo decidono i gruppi consiliari e la Giunta. Quindi ogni volta che lo chiede il Sindaco. Bravo Marino. Ma quali problemi di Roma risolve il Sindaco? Lui dice: “Si tratta di delibere in grado di cambiare la città, ci sono oltre mille alloggi popolari, tutta la riqualificazione urbana, via Guido Reni, la nuova piazza Augusto Imperatore, i 39 milioni di opere pubbliche per Roma Capitale, i cantieri da far partire (…). I costi del trasporto pubblico, allentamento del patto di stabilità, extracosti di Roma capitale”. Insomma: tutte decisioni sul traffico e l’ammissione che non saranno in grado di offrire al governo un piano di rientro dei debiti come promesso e come previsto dal Decreto Salva-Roma. Ma al contempo parla di cantieri da far partire. Quali? Quelli della Metro C, ad esempio, che in campagna elettorale si era impegnato a far chiudere. Bravo Marino. Quanto ai soldi, ricordiamo cosa disse ripetutamente in campagna elettorale: “Chi dice che i soldi non si trovano? Un buon Sindaco sa sempre come risolvere la questione dei soldi necessari a migliorare la città”. Bravo Marino. Nel frattempo gli mancano un assessore alla cultura ed un assessore al bilancio. La prima dimessasi per protesta contro la stupidità, l’ignavia e la corruttela di Sindaco e Giunta, la seconda fatta fuori perché aveva presentato un programma di rientro dei debiti credibile. Marino dice che le sostituirà in estate, che non c’è fretta. Intanto sulla cultura vediamo la sua gestione personale: il disastro della Notte dei Musei, l’assenza di qualunque alternativa a Zetema per il programma culturale estivo, la chiusura militare dell’Angelo Mai. E tutte le questioni vere che aveva promesso di risolvere? ATAC? ACEA? La violenza davanti alle scuole? La pulizia del verde pubblico? Niente. Si impegna per il nuovo stadio della Roma, perché (dice) di questo si ricorderanno tutti anche fra cent’anni. Intanto, sulle accuse circostanziate di corruzione in seno alla maggioranza capitolina, nessuno si muove. Chiunque strilla, dai vigili all’ultimo degli uffici, ottiene tutto. Insomma: questa Giunta è “diretta” da un Sindaco incapace, bugiardo, incompetente, non molto intelligente, narciso e servo di chiunque abbia la voce abbastanza grossa. La sua frustrazione la sfoga chiudendo le strade, invertendo a casaccio i sensi unici, cancellando oltre il 20% delle corse ATAC specialmente nelle zone che vuole pedonalizzare. Vuole chiudere tutto e cancellare anche i mezzi pubblici. Tutti vadano in bicicletta, specie i malati, i turisti e gli anziani. Spero che non gli venga data la possibilità di finire il mandato. Altri quattro anni di Marino Sindaco porteranno la gente al di là della soglia di sopportazione, direttamente alla violenza. Quella violenza organizzata di cui lui bellamente se ne frega: bambini ebraici attaccati fuori dalle scuole, vigili picchiati da orde di venditori ambulanti abusivi, viaggiatori della metro ricattati e picchiati da zingari che rubano il resto dei biglietti della metro, tassinari illegali, spacciatori di droga, fascisti in libera uscita – tutte cose che non interessano la Giunta. Marino, la prego. Se ne vada. Abbia pietà di noi, della città. O Lei è l’uomo più stupido mai eletto sindaco di una città, oppure Lei è cattivo, sadico, bestiale. Se ne vada.
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