– Ancora, e poi ancora, ed ancora una volta: “Basta con l’immigrazione, alle navi di disperati, che rubano il lavoro ai nostri, e poi salvarli dall’affogare costa troppo, e poi si spargono per il Paese e costituiscono la manovalanza della criminalità organizzata e rubacchiano e picchiano per fame”, dicono sempre più persone, mescolando nella loro rabbia e frustrazione cose diverse, trasformando fatti apparenti in un’immensa e pericolosa bugia.
1) In Italia ci sono pochissimi stranieri, solo 350mila nel 2012 (dati Istat). Secondo le stime della Polizia, a questa cifra bisogna aggiungere circa 100mila persone che vivono senza documenti, senza permesso di soggiorno. In Svizzera, un abitante su tre è nato altrove, un abitante su cinque è tuttora straniero (dati Ufficio Federale di Statistica). Se dovessimo avere una percentuale del genere in Italia, avremmo dieci milioni di stranieri;
2) Di questi stranieri che vivono in Italia, uno su quattro viene (in auto o in treno, non in barca attraverso Lampedusa) dalla Romania. Se si assommano gli straieri immigrati che vengono dalle nazioni di provenienza più frequenti (Romania, Bulgaria, Marocco, Albania, Moldavia, Cina, Ucraina, Perù, Ecuador, Bangladesh, Sri Lanka) si arriva ad oltre 290mila stranieri. Quasi tutti. Di quelli illegali, secondo la Polizia la maggior parte sono libici, somali, etiopi ed eritrei, che vengono per disperazione e perché parlano un pochino di italiano. Ma sono circa 40mila. Punto e basta. Che fine fanno insomma quelle migliaia di disperati che attraversano il Mediterraneo e sbarcano in Sicilia? Il 90% di loro passa per l’Italia e va altrove, soprattutto Francia, Belgio, Olanda e Svezia;
3) Che la vogliate o no, la società multiculturale è un fatto. Può piacere o no, ma è un fatto. La Roma Imperiale funzionava allo stesso modo: persino nell’aristocrazia solo un nobile su cinque era “puramente” Romano. Creare un fronte contro gli stranieri significa creare le basi per un conflitto irrisolvibile. Quando diciamo che bisogna integrare, non vuol dire che dobbiamo divenire musulmani, ma accettare un musulmano in base alla sua capacità di integrarsi, non sbattergli la porta in faccia perché non ci piace la sua religione. A casa sua lui non ci ricambierebbero la cortesia. Vero. Ma noi, a casa loro, non ci andremmo nemmeno incatenati, perché ancora oggi vale la massima dei Romani: meglio essere l’ultimo a Roma che il primo nell’ultimo villaggio degli Allobrogi (che, per chi non lo sapesse, sono i francesi della Savoia che, 2000 anni dopo, hanno riunificato l’Italia sotto la loro bandiera). Qui si sta meglio, perché laggiù, grazie anche ai nostri eserciti ed alle nostre aziende, la vita di un essere umano non vale nulla. In Africa regnano la violenza cieca, la sete, la fame, la malattia, la povertà. Ancora oggi, costoro pagano con la vita il nostro livello di ricchezza. Non volete sentirvi tra i cattivi se finalmente dite con onestà che volete che le nostre navi prendano a cannonate i barconi di emigranti? Non preoccupatevi. Siete già tra i cattivi, complici degli stermini operati da aziende come ENI, Saipem, Finmeccanica, Salini, e chi più ne ha più ne metta. Avete voglia di menar le mani in nome della nostra cultura e religione cristiana? Andate a vivere laggiù, fateci vedere cosa sapete fare, mostrateci in piccolo la superiorità dell’Uomo Bianco. Ma smettete, vi prego, smettetela di dire bugie a voi stessi ed ai vostri figli, che pagheranno intero il prezzo per la vostra cieca, cinica e mendace ignoranza
Dite che in Svizzera invece abbiano il coraggio di chiudere la porta in faccia agli stranieri? Non è esatto. Chiudono la porta in faccia a chi non lavora. Ogni volta che in Svizzera c’è stata una crisi strutturale (come adesso) la Confederazione si comporta con evidente cinismo: caccia gli svizzeri in sovrannumero (quelli che non lavorano) ed assume lavoratori stranieri ad un salario enormemente più basso. Per questo motivo gli svizzeri che vivono nel loro Paese (circa 4,2 milioni) sono meno della metà di quelli che vivono all’estero. Così dovremmo fare anche noi. Abbiamo il 50% di giovani senza lavoro ed allo stesso tempo ci mancano (fonte: Confindustria, anno 2013) 150mila operai e migliaia di braccia in agricoltura? Questo vuol dire che gli stranieri ci “rubano” il lavoro perché loro fanno quello che non facciamo. Di più: nelle professioni di prestigio su tre assunzioni due sono di stranieri ed una di un raccomandato. Dato che la scuola italiana fà schifo e che molti dei nostri ragazzi sono viziati, ignoranti e mancano soprattutto di competenza sociale (credono che le cose spettino loro, non hanno idea di come si faccia a battersi), si prendono persone dall’estero. Benvenuti nel capitalismo. E poi ci sono i ragazzi italiani che non vogliono il posto fisso per non far nulla, ma che hanno sogni, ambizioni e capacità. Li vedo tutti i giorni, come soffrono. Ma ce la fanno. Per questo i governi li combattono, li umiliano, li perseguitano. Per ottenere il consenso popolare su di questo i governi di destra, destrisssima, superdestra e destra mascherata raccontano le seguenti bugie: 1) gli immigranti rubano il lavoro; 2) qualcuno deve risolvere il problema della piena occupazione; 3) qualcuno deve diminuire i costi del lavoro… Ma quel qualcuno, chiunque esso sia, fà l’opposto: aumenta le tasse e contemporaneamente i costi dello Stato. Lo fanno tutti (TUTTI!) da quando è finita la Prima Repubblica.
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