– Parlando in spiaggia con Stefano Pietropaoli, misuravo attonito i trent’anni appena passati, in uno sciabordio d’acqua di mare, fra lo spettacolo delle case del Lido viste dall’arenile e il mio cuore. Stefano, come sempre, dice cose sagge. Eravamo (forse siamo) una famiglia allargata, il Lido è una Fiaba trasformata in realtà. E della Fiaba ha anche il Gargamella cattivo, che adesso non vale nominare. Perché il Lido ci ha fatto uomini e donne, ci ha donato un’enorme competenza sociale, ci ha fatto vedere le persone al di là delle diseguaglianze sociali, economiche, ideologiche. Così, dopo trent’anni, incontro Filippo Lippiello e la sua bellissima Elisabetta Di Maddalena e discutiamo dei nostri interessi in comune, come se non avessimo fatto altro. Da sempre. Con Paola Zaffiro, Carla Gatti, Roberto Zaffiro, Rossella Versini, Paola Gatti e Riccardo Gatti si scherza e ci sono milioni di cose da dirsi. Apparteniamo gli uni agli altri, siamo l’uno la storia dell’altro. Non possiamo ricordarci di noi senza pensare a tutti coloro che hanno accompagnato non tanto e non solo i begli anni dell’infanzia, ma che sono rimasti per sempre il punto di riferimento per capire cosa sia il senso di appartenenza, la difficoltà dell’intimità, la fatica dell’anima, la gioia della condivisione. E sebbene la commozione dei ciccioni, come dice giustamente Paolo Levi Sandri, è indice di cazzonaggine, che sia. Per me è stato un pomeriggio bellissimo. Ci siete, dunque ci sono. Esistete, dunque esisto. Mi avete sorriso, dunque allegria. Gargamella può costruire tombe, valicare recinzioni, rovinare piazzette, esasperare e costare. Ma le Fiabe hanno sempre un lieto fine. Voi. Con un immenso affetto, Sconfinatus (giusto, Stefano Berruti?)

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