– Leggendo i quotidiani romani degli ultimi due giorni ci sono cose importantissime da dire e commentare, come ad esempio la nomina di un nuovo assessore alla cultura, la signora Giovanna Marinelli, che ha fatto immediatamente capire che l’obiettivo primario del suo mandato è chiudere il Teatro Valle, difendere i diritti acquisiti delle istituzioni incancrenite della cultura nazionalpopolare ed affogare qualunque altro tentativo di fare cultura. Oppure il disastro dell’ATAC, reso più evidente dall’incidente di ieri alla metropolitana che ha bloccato Roma per 24 ore. Oppure lo scandalo del nuovo Stadio della Roma, che verrebbe costruito su un pantano scivoloso che non sarebbe in grado di reggere il peso della struttura. Ed infine la catastrofe dell’AMA dopo la decisione del Tribunale di restituire a Manlio Cerroni il controllo sugli impianti che il Comune aveva fatto sequestrare. Tutte cose orribili di cui scriverò dopo, se ne ho il tempo, perché si tratta di cose che lasceranno un segno indelebile, specie ora che si sa che il governo nazionale guidato da Matteo Renzi dovrà far fronte ad un ammanco di cassa di oltre 20 miliardi a fine anno e che quindi verranno aumentate presto tutte le tasse ed accise. No no no, voglio parlare di qualcosa d’altro, più sottilmente orrido. Da ieri è partita ufficialmente l’Operazione Empatia (si chiama proprio così, accidenti!). Ogni giorno il Sindaco Ignazio Marino legge una lista di persone colpite da un destino tremendo e telefona loro per far sentire una voce di conforto. Insomma, si mette a portare jella personalmente, ci insegue casa per casa. La prima vittima: una signora che aveva passato un lungo periodo di degenza in un ospedale e, dimessa, ha scoperto che dei barboni le avevano occupato casa. Marino esprime la sua solidarietà, di più non “può fare”. Da ieri, a Roma, se stai nella merda, c’è il rischio che il Sindaco ti chiami e ci aggiunga il peso della sua demente letizia. L’unico scopo che riesco ad immaginare: aumentando così il numero di suicidi, diminuire la pressione sui servizi che non funzionano. ‘Sto Sindaco non finisce mai di stupire. O stupidare.

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