– La polemica su Juventus-Roma di ieri continua ad infiammare i social networks e i blog dei quotidiani. Cerco di capire perché, tentando anche di calmarmi e di fare una dovuta autocritica. Secondo me lo juventinismo risponde ad una necessità sociologica impossibile da soffocare, così come ci sono i tifosi del Real Madrid, del Bayern Monaco, del Galatasaray e ce ne erano della Dynamo Berlino e della Dynamo Kijev. Credo che sia uno scotto necessario da pagare per “contenere” una fascia di persone che, altrimenti, potrebbe divenire socialmente pericolosa. Lo dico con fortissima autoironia. La maggior parte dei tifosi Romanisti, ed io per primo, hanno veramente una tendenza al vittimismo. Forse si tratta di una caratteristica di chi cresce in questa città. Forse, comunque abbiamo una tendenza al vittimismo, ed anche Francesco Totti, che è Romano, se la porta appresso, anche se ha più volte dimostrato di essere molto più maturo della maggior parte di noi. Da bambino, io, per evitare le botte a scuola con i laziali, i milanisti e gli juventini, fingevo di essere tifoso dell’Ascoli, così non davo fastidio a nessuno. Ma in realtà le differenze tra squadre di calcio corrispondono a caratteristiche socio-culturali evidenti: Napoli, Fiorentina, Milan, Bologna, Genoa, tutte squadre che, come la Roma, piacciono soprattutto ad un certo tipo di persona. Nei tanti anni passati in Germania tifavo per lo Schalke 04, che non vince mai. Ma lo stadio è sempre pienissimo, quasi impossibile trovare un posto, perché in Germania sai che anche se il Bayern ogni tanto la fa sporca, non sarà mai tanto sporca da impedire che una squadra più forte vinca. La Juventus, come detto, è un esempio estremo in un paese estremo. La rabbia, il senso di impotenza e di inadeguatezza, la frustrazione, la necessità di appartenere, una sorta di misticismo simbolico, sono caratteristiche del nazismo esattamente come dei tifosi della Juventus, che infatti non sono l’espressione di una città, ma di un malessere generale della società. Non si può fare nulla. Come disse una volta il buon vecchio Valpreda, se non ci fosse la Juventus avremmo più uomini che uccidono le donne, più picchiatori fascisti e più ospiti di strutture sanitarie obbligatorie. Il prezzo da pagare, per il bambino che è in ciascuno di noi, è grande. Di solito lo si paga perché il bimbo continua a credere a Babbo Natale a dispetto dell’evidenza. Ieri la Juventus ha ucciso Babbo Natale, e lo ha fatto come i terroristi dell’ISIS: a volto scoperto, ridendo su youtube.

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