– Oggi a Milano i militanti della Lega Nord e quelli di Casapound hanno sfilato insieme contro l’immigrazione. Non ho voglia di ripetere ancora il perché questa cosa sia sbagliata moralmente e sia sbagliata funzionalmente. Chi vuole chiudere la porta in faccia a chi scappa dall’Africa non ragiona più, ha solo paura e spera che non essendoci più loro accada un miracolo: la criminalità organizzata smetta di rubare ed uccidere, la polizia decimata sia in grado di controllare il territorio, di colpo gli italiani si mettano a fare i lavori che oggi fanno i cosiddetti extracomunitari. Dal momento che si tratta di un’idea folle, non la si può discutere, loro la credono così, nessuno farà loro cambiare idea. Ma adesso cominciamo a vederne alcuni frutti. Casapound non è solo un’ufficiale e riconosciuta associazione nazionalsocialista che è contro la parità fra uomo e donna, che è per l’eliminazione fisica dei portatori di handicap, degli omosessuali, dei comunisti, degli ebrei e più in generale di chi non è d’accordo con loro (e quindi si trova d’accordo, su molte cose, con i Grillini e le armate fondamentaliste dell’ISIS ed Al Qaeda). Casapound è un cuneo ideologico ed anticulturale che – indisturbato – istiga alla violenza, che non solo la giustifica ma la pratica con coerenza e ferocia. Pochi giorni fa alcuni studenti di fronte ad un liceo romano sono finiti all’ospedale solo perché si erano rifiutati di prendere un volantino. Quanto alle altre violenze, non denunciate, torniamo alla paura totale di chi entra in contatto con costoro che, come vuole la tradizione italiana, hanno un legame saldissimo con la criminalità organizzata: con i Casamonica (che sono il clan che comanda a Roma), la camorra, la ndrangheta. A Milano, a Roma, ovunque, Casapound, con le sue intimidazioni, apre la porta alla violenza squadrista, ma anche a quella della criminalità comune. Ma la gente che era in piazza a Milano, come quella che grida contro gli immigrati, pensa che sia meglio avere squadracce naziste che fanno “la ronda” per strada che avere dei ragazzi neri sbandati che mettono paura. Nessuno crede più che lo Stato e la Polizia abbiano il compito di tenere le strade sicure, non importa chi ci sia a combinare guai. Quindi preferisce il nazionalsocialismo, perché in fondo vedrebbe con favore che le ragazze se ne stessero chiuse in casa, che picchiare un nero inerme fino ad ucciderlo fosse uno sfogo lecito, che il camorrista di quartiere decida cosa sia giusto e cosa sia ingiusto e punisca fisicamente chi sgarra. Ciascuno di costoro pensa che in quel modo sarebbe salvo. Purtroppo la storia non insegna niente a nessuno, tant’è che oggi crescono i nostalgici del fascismo, coloro che credono che in fondo fosse una bagatella. Ma non possiamo rispondere alla violenza con la violenza. Anche se, questi bambini imbecilli di 5, 25, 45 o 75 anni qualcuno dovrebbe prenderli finalmente a sculaccioni ed insegnare loro il rispetto per gli altri, la solidarietà, il significato del vivere in società, l’educazione, l’umiltà, il senso di responsabilità. Troppo tardi, non servirebbe. Preferiscono l’olocausto, convinti irragionevolmente che loro sarebbero tra gli scampati. Sento già il rumore dei cingoli…

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