– Da due giorni rimugino su una discussione avuta con la mia psicanalista, di cui ho una grande stima e cui sono per sempre grato per avermi accompagnato lungo il periodo più triste e doloroso mai vissuto finora. La Dottoressa mi spinge a cercare affetto, mi dice che avrei ancora tanto da dare, che sono al contempo un Narciso (verissimo) e che nessuno vede le mie qualità, perché le nascondo dietro il grasso, la sciatteria ed uno snobismo intellettuale così immenso da essere ridicolo (una volta Dario Aggioli mi disse che mi credo la Regina Elisabetta. Si sbaglia, è lei a credersi me). La descrizione è magari ineccepibile, ma la conclusione è sbagliata. Non ha senso cercare chicchessia, un rapporto di coppia qualunque sia (lo diceva già Luigi Tenco mille anni fa), perché se non troviamo la persona giusta meglio (ma molto meglio) essere single, perché si prova molta meno solitudine con se stessi che con una donna (un uomo, un gatto, un cane, un’iguana, un colibrì) dalla cui intelligenza e sensibilità non si è per lo meno stregati. Oggi viene considerato snobismo avere un gusto preciso ed avere a disposizione le parole ed i concetti per descriverlo. Quanto alla bellezza, il mondo in cui mi muovo ne è stracolmo. Vado a teatro e vedo artisti straordinari, e provo l’orgoglio di essere accettato da loro come un pari, anche se un pari non sono. Vado ai concerti e vedo musicisti incredibili, meravigliosi, ed anche lì vengo accettato con le mie incapacità e con il mio sussiego da bimbo che adora i suoi idoli. Frequento persone di un’intelligenza empatica sorprendente e molto al di là delle mie capacità. Alcune di queste nemmeno lo sanno, di essere straordinarie, ed hanno di se un’opinione incredibilmente riduttiva. Non faccio esempi per non far star male nessuno, ma io mi arricchisco quotidianamente della loro esistenza e, spesso, della loro amicizia. Anche in casi limite, come quello di un diamante grezzo e stizzoso che mi evita come la peste e poi magari mi scrive cose di una profondità ed intelligenza inaudita, accusandomi sempre di essere “dissacrante”, perché lei (temo) ha paura a dire dei “no” e dei “non lo so”. Insomma, il mio narcisismo non deriva dal credermi straordinario per le mie qualità, ma solo per la mia fortuna. Perché vedo, riconosco, annuso e godo di donne e uomini straordinari e meravigliosi, che il fato ha messo sulla mia strada, ed attraverso le mie manchevolezze e le tantissime ferite ho imparato ad amarli per ciò che sono, senza giudizio. In testa a tutti mia figlia, Valentina, che non ha nemmeno trent’anni ed ha fatto delle cose incredibili che io non riuscirò a mettere insieme nemmeno in tutta una vita, e lo ha fatto pagando un prezzo orribile per le cazzate (scusate la parolaccia, ma è un termine tecnico) compiute a suo danno da me e da sua madre. Ed anche una persona che non nomino, ma di cui sapete tutti, che da oltre 40 anni lotta e perde ogni giorno contro una malattia sconcia che le distrugge l’anima ed il cervello e le impedisce per sempre di essere felice. E poi le tantissime persone che ammiro e che mi fanno essere orgoglioso della mia vita, della mia finta solitudine, della loro amicizia, del loro rispetto. Esisto, perché voi me ne date una ragione. La mia psicanalista ha bisogno di aiuto e di affetto? Le presenterò qualcuno di voi. L’amore, per provarlo, bisogna imparare a vederlo e riconoscerlo, non basta proiettarlo sui gattini. Grazie.
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