Matthew Gardiner, leader del partito laburista australiano, 43 anni, un passato da militare in Somalia, è partito per la guerra. Dato che non si tratta di un estremista di fede musulmana, nessuno lo ha fermato. Nemmeno ha fatto pubblicità, nessuna dichiarazione, niente twitter o altre minchiate elettroniche. Ha deciso che bisogna aiutare i curdi che difendono i cristiani in Medio Oriente e quindi è andato a combattere. Dopo le decine di pazzi occidentali che sono andati ad ingrossare le fila dell’ISIS, ora inizia magari l’appello contrario. Che giorno è oggi? Il 26 gennaio 1937, stiamo partendo tutti per la nuova Spagna – la guerra in Iraq. Intanto in NIgeria Boku Haram avanza di strage in strage. Non ho nessuna voglia di commentare la decisione del Sig. Gardiner. Mi stupisce il fatto che lui rischi l’ergastolo, qualora tornasse a casa vivo, mentre i villeggianti del terrore che hanno fatto una passeggiata accanto ai tagliagole dell’ISIS scorrazzassero (fino all’attacco di Parigi) indisturbati. Ma soprattutto tremo all’idea, che nonostante i “rinvii” di sartriana memoria, la Grande Guerra si avvicini a grandi passi.

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