Chi abita a Roma, oggi ha vissuto un giorno come non ne aveva probabilmente mai visti prima. Un paio di centinaia di bimbi in sega organizzata da scuola si sono radunati sotto le finestre del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini (che nemmeno c’era) ed hanno cantato “Bella ciao” e “Manu Chao”. Per ogni infante c’erano dieci militari in assetto da guerra, pronti a fare un macello. L’intera città era piena di vigili urbani. La Giunta Militare del Colonnello Alfano (che quindi crede che il Generale Renzi vincerà il referendum e si prepara ad invadere le città con i carri armati per soffocare definitivamente le isole di giocatori di tresette ed altri pericolosi plutarco-insurrezionalisti) e quella Fumettistica del Sergente Frongia hanno bloccato l’intera città. Obiettivo: svuotare il lungotevere e presidiare le vie d’accesso e di fuga dalla capitale. Nemmeno Kappler ha mai immaginato qualcosa del genere. I vigili si guardavano stralunati e si presentavano l’un l’altro, perché il Sergente Frongia, nella sua ansia di compiacere la Giunta Militare nazionale, ha messo in strada gente che non lavorava più dalla finale di Coppa dei Campioni Roma-Liverpool. C’erano auto nuove di zecca a presidiare la rivolta. Bus di turisti messi di traverso. Ambulanze isteriche che non erano in grado di portare i malati in nessun ospedale – il che dava l’impressione che in Viale Trastevere le botte e le fucilate avessero trasformato i binari del tram (sospeso) in un Gange di sangue. Naturalmente mi hanno fermato e quasi arrestato, perché facevo il saluto nazista a tutti i pizzardoni e gridavo Heil Forgia oppure Heil Renzi. Alla fine c’era uno che ha capito e si è inviperito. La parte migliore di me mi mandava SMS gridando “smettila che hai quasi sessant’anni”, ottenendo solo che mi venisse vogli di essere picchiato, o subito o mai più. Ma l’ufficiale che capiva il senso della mano tesa era persino simpatico. Gli ho offerto un caffè mentre mi spiegava che tutti i militari schierati, come nel “Deserto dei Tartari” di Buzzati, ad aspettare l’orda unna che travolgesse la città, erano ancora più adontati dei cittadini costretti a passare ore come nell’imbuto mortale di un mattatoio. Erano lì da ore e non c’era nemmeno un briciolo di bimbo riottoso o black-block d’antiquariato. Angelino, insomma, si era dimenticato di schierare i servizi segreti che fingono di essere terroristi di sinistra, e la festa sperata non c’è stata. Un incubo. E non abbiamo ancora votato il referendum che darà a Matteo Renzi il potere di gioviale massacro su tutti.

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