– Esce una nuova verità dai bilanci del Comune di Roma. Il buco per quest’anno, e solo per quest’anno, è di 867 milioni di Euro. Il debito vero, quello a medio termine, è di 12 miliardi di Euro. Game over. Questo debito non è stato generato dalla Giunta di Ignazio Marino. Questo debito è stato cotruito in oltre 65 anni di governi di qualsivoglia colore: democristiani, socialisti, comunisti, socialdemocratici, berlusconici, piddìni e fascisti. E’ qualunquistico affermare che tutti coloro che hanno gestito Roma sono insieme colpevoli del disastro? E’ populistico affermare che nessuno dei partiti presenti in consiglio comunale sia credibile, quando afferma di avere una ricetta per Roma? Più che populistico, è falso. Non ce l’hanno, la ricetta. Chiedono i soldi allo Stato: 12 miliardi di Euro, ovvero alcuni punti di IVA in più su scala nazionale per alcuni anni – per poi mantenere lo statu quo, ovvero generare nuovi debiti colossali senza risolvere un solo problema e senza tagliare gli sprechi, tagliando solo i pochi servizi rimasti. Eppure Roma, con i suoi 95 miliardi di prodotto interno lordo (circa il 6,7% di quello italiano) è il Comune più ricco d’Italia. A questi si aggiungono 11,2 miliardi di buco della Regione Lazio per l’anno in corso ed un debito a medio termine superiore ai 40 miliardi. Il Commissariamento del Comune di Roma è oramai un atto dovuto, prima o poi bisognerà estenderlo anche alla Regione. Nè Zingaretti né Marino hanno una benché minima strategia, tranne quella di regalare una nuova discarica a Manlio Cerroni in mezzo ad una delle poche splendide zone agricole della città, vicino al Santuario del Divino Amore. Bisogna azzerare tutte le società controllate o partecipate dal Comune, dalla Provincia o dalla Regione. Tutte. Ripartire da zero. Per poi mettere immediatamente mano allo sfacelo della sanità e dell’istruzione. Lo so bene che questo comporta mettere alla fame migliaia di famiglie: se Napoli per anni ha vissuto del contrabbando (e forse ancora oggi è così), dal 1870 ad oggi (e forse anche prima) Roma vive di regalìe illegali, di assunzioni piratesche, di servizi tassati ma mai forniti. Molti cosidetti liberali vogliono vendere assets. Vendiamo Roma, così come è, ad una ditta cinese o russa. Vedrete come cambieranno le cose. Oppure cerchiamo di negare la realtà e di andare avanti così. E quando usciamo di casa, portiamoci un fucile a canne mozze. Ancora non serve, ma è un investimento per il futuro.

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