– Quando ho visto che l’autore dell’articolo “Quella chiamata alle armi del 15 ottobre” era Carlo Bonini, ho sentito, prima di aver letto, che e stato fatto un passo avanti dal quale non si torna più indietro. Sul ruolo di Bonini e Giuseppe D’Avanzo su un certo modo di dare messaggi ed in nome di chi, non mi va di scrivere. Chi sa di giornalismo rabbrividisce da anni. Chi non ne sa nulla giudichi il lavoro di Bonini per ciò che è. Bonini ci fà sapere (non come una sua opinione, ma spacciandolo per un fatto) che chi ha sparato al dirigente Finmeccanica Adinolfi mira a gestire la protesta di tutto il Paese e ad impugnare la pistola in nome e per conto di chi, come me, non è d’accordo con il governo Monti, è offeso e indignato di come i partiti politici abbiano calpestato e pervertito la democrazia. Nella stessa pagina un gongolante ministro dell’interno Annamaria Cancellieri annuncia che dispiegherà “coraggiosamente” l’esercito contro chi manifesta il dissenso, oramai preda delle sirene dell’anarcoinsurrezionalismo. La battaglia No Tav, la ribellione dei centri sociali, l’estenuante amore per il dibattito interno ed idelogico dei circoli anarchici, tutto questo – secondo Bonini – è terrorismo e – secondo Cancellieri – va mitragliato militarmente. Poche pagine più tardi Monti annuncia che l’alternativa al farsi massacrare come in Siria (il suicidio) non é poi una cosa tanto rilevante, lui pensava sarebbe andata peggio, non è poi tanta gente che si ammazza! E che dire di Fornero che ordina ai mariti a dare più aiuto in casa, visto che hanno più tempo a disposizione? I governi di Fanfani, Moro, Andreotti etc. non si sarebbero mai permesso di sfottere con un ghigno così volgare la gente. La DC era un partito inclsuivo, il partito delle banche è un partito esclusivo, che odia, disprezza, emargina, schifa, gode nel reprimere e punire. Negli anni del boom la DC era stata l’argine contro la deriva fascista e violenta. Berlusconi questa deriva l’ha abbattuta – e queste sono le conseguenze. Comunque ci siamo: ora ci deve scappare il morto. DEVE SCAPPARCI il morto. Il governo ne ha un bisogno disperato. Se la gente non va più in strada allora bisogna incaricare qualche deficente di sparare – per poi magari scoprire, quasi quarant’anni dopo, che anche in questo pseudobrigatismo il 50% degli affiliati sono agenti di Polizia che eseguono ordini del ministero dell’interno. Come nel dare l’ordine di uccidere Aldo Moro. Benedetta Tobagi lo scrive bene: le BR volevano il consenso e combinarono un disastro inaccettabile ed imperdonabile. Chi ha sparato a Adinolfi ho è un killer prezzolato, o è uno che si masturba da solo per fare lo sborone con gli amici del bar. Adinolfi non solo non è un obiettivo se si combattesse da sinistra, ma sarebbe un alleato. Fin qui avevo creduto nell’eterno adagio: La Madre Degli Imbecilli È Sempre Incinta. Ora ci scappa il figlio viziato di uno sfigato che spara per noia o per far colpo su una pischella e combina una catastrofe. Non un anarchico, perché fin da Arnaldo Bresci gli anarchici hanno imparato che i loro attentati sono sempre stati strumentalizzati. Gli anarchici veri sono contro la violenza. Il povero Valpreda l’unica cosa violenta che ha fatto nella sua vita é stato giocare a Risiko con noi ragazzini nel suo baretto milanese. Ma no, purtroppo no… Carlo Bonini ha scritto. Il messaggio è partito. De Gennaro è pronto al via. Ora ci DEVE SCAPPARE il morto di Stato. Chiunque, non importa. Una Giorgiana Masi accoppata di fronte alla bambina, un grillino esaltato che sputa su un consigliere comunale, un pensionato iroso che grida contro il nuovo allenatore della Roma nei pressi di un bar di teste calde. Inutile gridare CALMA. Chi spara ha ordini precisi. La fine della democrazia non ha funzionato con una mera decisione parlamentare, ora vogliono anche una scia di sangue.

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