Non è vero che scompaiono. Intendo: le persone che ti sei lasciato indietro perché non erano giuste per te. I loro fantasmi, il vuoto che hai generato andandotene, ti mordono, a volte, di notte, quando cerchi di guardare avanti e non vedi nulla, mentre loro li senti, li senti eccome. Ma non cercarli, perché la loro amarezza è già dura da affrontare – peggio è vedere una volta in più che sarebbe stato impossibile salvare alcunché. M. dice che così mi sono costruito una solitudine perfetta. Le rispondo: meglio soli che male accompagnati. Mi sorride beffarda, sa bene quanto io sia spaventato. Ma la paura accelera la rincorsa. Il nuovo salto si avvicina. Correndo vedo che il nastro, prima della riga bianca, è a pochissimi passi, quasi nessuno. Verrò smaterializzato ancora e sparato via. Non da solo. Pensare di seminarli è sciocco: verranno i fantasmi del passato a farmi compagnia. Riassemblato all’arrivo, lo sarò con loro dentro, diventeranno parte del mio grasso. Come sempre.

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