Non sono io che mi guardo indietro – continuo inutilmente a ripetermi – è il mio passato che, tornando, crede ancora di guardare in avanti. Ma nel mio “avanti” ci sono cose che non so, paure da affrontare, sfide da vincere, destini da accettare. Il mio passato mi vuole come ero, il mio futuro è indifferente. Per fortuna ho il mio presente, anche se traballante, sofferente, complesso, inesplicabile, pieno di profondità inesplorate e divieti purtroppo comprensibili. Fortuna che ho perso il controllo ridicolo che speravo di avere sugli altri, e la mia fatina buona mi insegna ad imparare a controllare me stesso, mentre lei lotta disperatamente per fare lo stesso. Ma sono Pinocchio, devo ancora essere mangiato dalla balena, poi vedremo.
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