Non vado mai al cinema. Mai. Comunque mai da solo. Perché il cinema mi mostra ciò che è in me, senza pietà. Comincia con “Mary Poppins” e finisce con “Saving Mr. Banks”. In mezzo c’è una vita in cui ho accumulato passioni, conoscenze, ricordi, musica, libri, vittorie, sconfitte. Per nessuno. Mary Poppins non è mai venuta per restare, solo quanto basta per spiegarmi l’ennesimo “no”. Io l’ho cercata ovunque, quando ripartiva, e non l’ho mai trovata. Non ho trovato nessuno. Ci sono state delle persone. Una capisce solo ora, ed è troppo tardi. Una è gravemente malata, e non capirà mai. Una capisce, ma è terrorizzata e si nasconde dietro la forma. L’ultima è un uccellino, che non capisce, ma lotta. E vive giustamente il suo tempo, non il mio. Mary Poppins è condannata alla solitudine. Amarla è impossibile, si può sacrificare una vita per lei (e Dio sa se l’ho fatto) e lei vola via con il Vento dell’Ovest ogni volta che le vai troppo vicino. Ora sono così stanco da non percepire nemmeno settembre, il mese del Vento dell’Est. Stavolta non verrà ed io sarò perduto.
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