È stato un attimo. Venivo su per Via del Tritone, a velocità sostenuta, preparandomi ad infilare il Traforo contromano, come se fossi un Taxi. Ad un attraversamento pedonale c’era l’Onorevole X, un piede sul marciapiede ed uno in strada, che si faceva un selfie insieme ad una esibiziosa sostenitrice del suo effluvio maschile. Quindi brutta, perché una che vuole idraulizzare l’On. X non può che essere brutta, anche se mostra rutilanti butirrosità che il mio macellaio, per motivi religiosi, non venderebbe mai. Lo ammazzo? Gli faccio del male? Noooo, non per odio, per divertimento. Per amore della democrazia. La mia, non la vostra. Vendicativo pellerossa di coloro che, solo esistendo, contravvengono a tutte le leggi di natura. Ma vale il discorso che ho sempre fatto pensando a quanto sarebbe stato bello mitragliare qualcuno con la scusa di essere un brigatista rosso. Magari qualche imprenditore juventino, per motivi rigorosamente politici ed in nome del proletariato mondiale. Se tu ammazzi uno, perché rappresenta un ganglio importante del potere, a te ti distruggono, a lui lo sostituiscono. Si può uccidere un uomo, non la sua funzione. Una persona cui voglio molto bene sa che io, qualche mese fa, per cancellare una persona che le faceva del male, avevo pensato che sarebbe stata una mossa onorevole vestirmi di tritolo, abbracciarlo, farci esplodere e liberare il Pianeta di due presenze ingombranti. La sua e la mia. Ma in quel caso la sua morte avrebbe risolto il problema, Nel caso dell’On. X, lo sostituirebbero. Lui non capirebbe mai la giustezza del mio gesto, e come è solito fare piagnucolerebbe come gli Squonk dei Genesis di “A Trick of the Tail”. Capirete bene che nel frattempo ero lontano dal luogo del mancato fattaccio. L’On. X può continuare a danneggiare l’ecosistema ed i miei nervi. Ma questo è il bello della democrazia: il sistema sopporta anche l’On. X, e dopo un po’ si autoregola, annientandone l’influenza e/o espellendolo. A meno che non passi la riforma costituzionale di Matteo Renzi, che cerca di rendere inamovibili l’On X ed altri mostri attualmente in Parlamento. Sicché, mentre commettevo un crimine stradale, viaggiando contromano a 110 all’ora nel Traforo, pensavo di essere finalmente un sacerdote della democrazia e del rigore filosofico e morale. Mia mamma chiamava ciò, con una grandissima intuizione linguistica, avere una “morale elastica”. Accidenti come mi sono reitalianizzato in questi cinque anni…

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