– Il problema delle periferie è semplice e complesso al contempo. A causa dello sviluppo della città (la sto facendo apposta breve e semplice) in ogni quartiere comanda o il Clan Casamonica (che dà lavoro a migliaia di bulli, bulletti ed anche stranieri) o qualche gruppo etnico locale: calabresi, campani, laziali, russi, rumeni, cinesi, rom, e persino albanesi e croati. Questi gruppi sono criminalità. La loro tendenza a stare insieme, a fare gruppo, è insita in tutte le organizzazioni criminali. Le organizzazioni criminali si contrastano con la Polizia, il recupero sociale, culturale, educativo, abitativo e logistico dei quartieri. La Polizia deve acciuffare i criminali e diminuire la loro capacità di offendere, la giustizia deve punirli e toglierli dalla circolazione, la scuola e la cultura devono dare a chi abita lì una visione diversa di una vita possibile, un modo diverso di abitare (e costruire) significa dare possibilità in loco di lavorare, la logistica deve mettere gli abitanti in condizione di muoversi. La religione (scusate la volgarità) qui non c’entra una sega. I criminali che comandano a Roma sono soprattutto casertani, napoletani e calabresi – non per motivi razziali, ma perché si tratta di organizzazioni spietate, efficienti e coese. Se cacciamo i senegalesi non abbiamo risolto nulla, finché i clan camorristici e della ndrangheta continueranno a fare come gli pare. Paura dei musulmani? A chi lo dite! Gli stranieri ne sono terrorizzati! Nel mio reportage da Tor Sapienza ne ho scritto… gli africani che vivono lì sono spaventatissimi: sono scappati dalla furia omicida del terrorismo islamico e sono arrivati in quartieri dove ci sono solo milizie di Al Qaeda: perché loro guardano i bulli nei bar, la loro volgarità e violenza, e nel loro immaginario gli assassini sono quelli! Questa mania di voler scacciare le poche persone che fanno i lavori necessari alla sopravvivenza della città allo scopo di difendere gli aguzzini della camorra non la capisco. Non capisco questa affezione fideistica di moltissimi cittadini alla mafia, perché mai ci si senta più a proprio agio ad essere ammazzato da un casertano infoiato insieme ai suoi aiutanti rumeni e romani, piuttosto di incontrare un somalo affamato che ti chiede la monetina…

Lascia un commento