Ignazio Marino è stato assolto. Il PD non impara mai dai propri sbagli. Così come aveva cercato di fare con Silvio Berlusconi, essendo il partito spaccato, troppo debole, compromesso e senza programma, quindi incapace di combattere ad armi pari con gli argomenti della politica, ha lasciato che ad agire fossero i magistrati. Ignazio Marino era un Sindaco inetto, compromesso con gli interessi particolari dei grandi burocrati, che ha preso decisioni suicidali sul traffico, che ha accresciuto il debito della città nascondendo i debiti sotto il tappeto, che ha lasciato massacrare le partecipate ed ha affondato l’ATAC e l’AMA, che si è reso ridicolo in pubblico ad ogni pié sospinto. Ed ora, invece, dato che è stato assolto, la sua inettitudine si trasforma in un’aura di martirio. Così c’è il rischio che fra sei mesi, quando voteremo di nuovo, il suo fantasma aleggi ancora, come una promessa di sventura. La politica è quel processo dinamico che ha come scopo misurare le idee per risolvere problemi, e trovare comprimessi che rendano queste soluzioni condivise. Il PD ha come scopo raccontare che tutto va bene, prendere misure costituzionali per truccare le carte e comandare in barba alla totale assenza di proposte valide di soluzione dei problemi, Ai pidiessini buoni, la dolce Euchessina, I cattivi, spingano.
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