Voi sapete che a me Emanuela Falcetti fa venire la pirillonite muschiosa. La sua leziosità saccente ed autocelebrativa mi rende simpatici personaggi come Pupo e Lapo. Ma stavolta ha ragione lei. Il Parlamento ad inizio settembre ha votato una legge che permette agli “onorevoli” di andare in pensione anticipatamente, ed oggi dibatte una leggina che cancella il dovere di rendicontare le spese dei partiti per poter accedere al finanziamento pubblico – un finanziamento che venne decuplicato con una legge di Forza Italia e della Lega Nord, che venne “sorprendentemente” votata anche dal PD. Queste sono tra le riforme del governo Renzi che mi paiono più incisive, perché chiariscono le regole del gioco. Mi rendo conto che chi legge i miei pipponi (“blog”, in inglese, vuol dire “vomito”) è abbastanza smaliziato da non sorprendersi affatto, ma vi invito a valutare questa faccenda in prospettiva politica. Il governo ha promesso una diminuzione delle tasse – non a chi crea ricchezza, ma a chi la brucia. L’unica copertura annunciata è un taglio sulle spese ed un miglioramento dei risultati nella guerra all’evasione fiscale. Quindi non c’è copertura, se non aumentando altre tasse. Sull’immigrazione si continua a sperare che la cosa si risolva da se. La cosiddetta ripresa, prodotta da Mario Draghi, è talmente effimera da tremare ad ogni singulto che arriva dalla Cina. In questa situazione esiste solo un partito che pone il problema della correttezza, dell’opportunità e dei privilegi: è il Movimento Cinque Stelle. La funzione di denuncia viene svolta oramai solo da loro, e bisogna ammettere che alcuni di coloro che, tra i militanti M5S, che parlano in Parlamento, sono migliorati tantissimo. Non hanno soluzioni complessive, ma in un Paese normale andrebbe bene così: sarebbero la giusta spina nel fianco del potere. Purtroppo da noi, presto, costoro saranno costretti ad andare al governo. Matteo Renzi non può promulgare l’autocrazia ed abrogare le elezioni fino alla propria morte. Se cancella le tasse sulla casa, stavolta, non farà il 40% dei votanti, questa volta la gente non ci cascherà, e noi saremo in mano a dei bugiardi matricolati e bricconi da un lato, e di una setta moralista ed antipragmatica dall’altra. Matteo Renzi porterà nella sua tomba politica, a cui sta scavando alacremente, delle responsabilità epocali che, in un Paese serio, otterrebbero un effetto totalizzante. In Germania, in esempio, da 70 anni nessun bambino viene battezzato Adolfo, e tutti coloro che di cognome facevano Hitler hanno ottenuto una sua modifica. Il governo Renzi, nato con la speranza di un’Italia nuova e diversa, potrebbe essere la tomba della democrazia e del welfare e l’inizio ufficiale del medioevo prossimo venturo pronosticato da Roberto Vacca 40 anni fa.

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