– Scusate se ci ho messo tanto a parlarne. Circa una settimana fa Fabio Fazio, il necrofilo della musica italiana, colui che organizza i concerti dei morti per fare carriera, ha fatto una puntata su Giorgio Gaber nel decennale della sua scomparsa. Una marea di cose che sarebbe stato meglio non fare, quasi nessuna delle canzoni fondamentali. Luciana Littizzetto ha letto un testo importante, gli altri continuano l’opera di banalizzazione dell’opera gaberiana iniziata già al suo funerale. In questa serata Fazio ha invitato Paolo Rossi a declamare “Qualcuno era comunista”. Lui l’ha fatto insieme a Walter Veltroni e Fausto Bertinotti. Mi mancava l’aria per la rabbia, la frustrazione, l’orrore, il dolore. Mi sono sentito male guardandolo, mi girava la testa. Io non so cosa questo nostro Paese abbia capito di Giorgio Gaber. Probabilmente poco. Giacomo Leopardi, l’ultimo immenso poeta prima di lui, è ancora banalizzato oggi, oltre 180 anni dopo la sua morte. Ma per un gruppo di ragazzi come me, che si rifiuta di invecchiare dentro, Gaber è stato, con tutti i suoi dubbi, la misura del mondo. Vederlo stuprato, commercializzato, quasi ridicolizzato in questo modo è un delitto, reso possibile solo perché la sua famiglia lo lascia accadere. Mi viene da pensare che Ombretta Colli debba averlo odiato infinitamente, il marito, o non l’ha amato e capito mai. Scusate se ci ho messo tanto a postarlo, ma questo è uno spartiacque. Se Bertinotti e Veltroni fanno proprio Gaber, a noi non rimane più nulla di pulito. Vi prego, Dalia Gaberscik ed Ombretta Colli, voi che avete scelto di lavorare per Silvio Berlusconi e far politica nella Leganord: ora basta, dimenticatelo, lasciatelo riposare in pace. Lasciate che noi lo si pianga in pace. Non permettete più a Fazio e ad altri mostri di trasmettere questa roba schifosa: youtube.com/watch?v=b2KplBfId6w

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