– La votazione interna al PD è speculare alla finta spaccatura in seno al PDL. In realtà PD e PDL, messi assieme, equivalgono alla vecchia Democrazia Cristiana con le sue correnti, tant’è che giustamente governano insieme ed i quadri storicamente più rilevanti del PD sono democristiani di destra come Rosy Bindi e Romano Prodi, o dipendenti del Gruppo Mediaset come D’Alema. L’inutilità del voto nel PD è stata dimostrata dal caso Cancellieri. Tutti e tre i candidati (che sommati insieme rappresentano il 100% del PD) si sono espressi chiaramente per le dimissioni del ministro. Ma i gruppi parlamentari del PD, all’unanimità, hanno votato per difendere il ministro Cancellieri, sconfessando quindi tutti i possibili candidati alla segreteria nazionale. Capisco però che da posizioni di estrema destra si possa oggi guardare al PD e gongolare sapendo in anticipo che chiunque verrà eletto, partirà più sputtanato di un ex segretarion nazionale del PSDI. Come a dire che, essendo la finta spaccatura del PDL ridicola, ci consoliamo con il ridicolo PD, con il ridicolo SEL (in cui Vendola avrebbe dovuto dimettersi per lo scandalo delle sue telefonate con i dirigenti dell’Ilva e non l’ha fatto), con la ridicola Scelta Civica (che si spacca in frattaglie senza nemmeno una sola posizione politica, dato che sostanzialmente appoggia la svendita degli assets industriali italiani proposta da PD e PDL) e con il Grillismo, che rispetto al fascismo per ora non ha la violenza fisica, ma ha però quella verbale, l’ignoranza abissale e narcolettica dei suoi dirigenti, l’opportunismo voltagabbana dei suoi ideologi ed il settarismo protoreligioso di chi li vota senza capire cosa vogliano. Ergo, continueremo a votare questi partiti. Perché nel mondo di oggi non è possibile lanciare un’idea senza avere milioni di Euro in tasca ed accordi saldissimi con il potere.

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