Potremmo semplicemente dire: il mondo è pieno di odio, di superbia, ma soprattutto di imbecillità. Senza imbecilli, il Male non può nulla. Il problema è che nemmeno il Bene, senza imbecilli, riesce ad affermarsi. L’unica cosa che non cambia mai, purtroppo, è che ci sono pochissime persone che abbiamo al contempo chiaro cosa sia utile e giusto per tutti, ed abbiano la voglia di perseguirlo. Queste pochissime persone, per farcela, devono convincere oceani di cretini, di egoisti, di bambini viziati che, a diverso titolo, hanno deciso di non crescere mai. Dico questo dopo aver ascoltato Papa Bergoglio che racconta la Domenica delle Palme, e spiega che la maggior parte di coloro che accompagnarono gridando e festeggiando Gesù, che a dorso di mulo entrava in Gerusalemme, non avevano idea di cosa accadesse, chi fosse quell’uomo, cosa volesse costruire, chi rappresentasse. E difatti, pochi giorni dopo, la stessa folla era pronta a linciare colui che aveva idolatrato. Una docente di teologia, alla radio, piange alle notizie provenienti dall’Egitto, e dice che anche noi Cristiani abbiamo commesso questi massacri, che l’Uomo è colpevole in quanto tale, e che la speranza sta morendo. In queste ore, come se fosse impazzito, l’Uomo sta uccidendo i propri simili con inusitata ferocia. Un lupo solitario, nel Ferrarese, ammazza chiunque cerchi di fermarlo. Una bomba fa strage di copti in Egitto. Un kamikaze uzbeko a Stoccolma, una borsa piena di esplosivo ad Oslo, i missili tomahawk sull’aeroporto siriano, altre stragi compiute dalle forze sul campo in quel disgraziato Paese. Nelle ultime 48 ore, stragi al confine tra il Senegal e il Gambia, nel nordest del Congo, in Belucistan (confine tra Iran e Pakistan), a Cabinda (Angola), in Yemen, in ciò che una volta chiamavamo Somalia – ma anche nei campi di coltivazione intensiva delle multinazionali chimiche, farmaceutiche ed agricole in Africa, in Asia, Muoiono gli eskimo raccontati incomparabilmente da Juri Rytchëu, decine di persone negli Stati Uniti, per liti o per furti, centinaia in Messico, decine in Venezuela ed in Turchia, in Nigeria, in Ciad, in Corea del Nord, tutte vittime delle dittature o di operazioni militari. Ovunque, maschi frustrati torturano, violentano ed uccidono donne. Nulla di nuovo, noi Uomini siamo sempre stati così. L’imbecillità non la puoi combattere, e ti condiziona. Non puoi far capire ad un cretino, che ciò che stai facendo gli tornerà utile, argomentando pragmaticamente. Il cretino si innervosisce, teme ed odia la retorica, le spiegazioni, il pragmatismo. Mia nonna Emilia ammoniva: nessuno ti odierà tanto, quanto qualcuno a cui hai fatto del bene. É spesso vero. Quindi: Matteo Renzi riunisce i suoi alla Leopolda, Beppe Grillo ad Ivrea, gli Imam nelle moschee, ma anche la Chiesa Cristiana e quella Ebraica fanno lo stesso, assemblee di credenti in umiltà o in esaltazione. Queste organizzazioni cercano di imporre delle regole, visto che non sono in grado di far capire cosa sia meglio – e per chi. Giacomo Leopardi disse un giorno che il destino dei giornali sarebbe stato quello di essere letti da chi li scrive, o essere scritti da chi li legge. Lo stesso accade con la democrazia. O decidono i pochi che sanno, ed allora non è più democrazia, o decide la maggioranza, e dice stronzate da setta religiosa. E, come dimostrano i fatti, le dittature fanno soffrire i propri cittadini, soprattutto. Arricchiscono i pochi, garantiscono il benessere solo ai cani da guardia dei ricchi ed agli imbonitori dei cretini. Il mondo è dominato dalla pigrizia e dalla paura – le dittature regalano soprattutto paura a chi vuole ottenere pigrizia. Non capite male. Non credo di avere i numeri per fare il capopopolo. Non so nulla di scienza, le mie cognizioni di economia sono insicure ed ideologiche, i miei dubbi sono molto più delle mie certezze, non ho più l’energia per guidare. Ma rivendico la mia intelligenza, e la vostra, di voi che leggete. Noi non avremmo paura di ascoltare chi avesse veramente qualcosa da dire, non abbiamo paura della responsabilità, dell’intelligenza, del pragmatismo. Abbiamo paura dell’ipocrisia, della violenza, del settarismo religioso (jihadisti dell’Islam, del Movimento Cinque Stelle, del Renzismo, della Juventus o di qualunque altra squadra sportiva). Abbiamo paura della morte, ma ancora di più della non vita. Per questo, stamattina, sono entrato in Chiesa ed ho pregato. Da solo, non durante la Messa. Ho pregato che il Figlio dell’Uomo si svegli, si renda conto di cosa sta accadendo. Ho pregato il Divino, che ognuno di noi ha in sé. Ho pregato per le persone che amo, per le persone che sono vicine a chi amo, e che magari disprezzo, perché li reputo dei cretini dannosi che hanno un’influenza nefasta su coloro che amo. Ho pregato per la mia, la nostra debolezza. Poi sono uscito, ed ero circondato di gente. Ragazzette e ragazzetti con il testosterone a mille, tifosi romanisti inveleniti, un gruppetto di Grillini che discute di quanti soldi si divideranno ora che Frongia vincerà la sua guerra contro la popolazione del Rione Monti, imponendo la corruzione di Stato, decine di turisti sperduti e sudati, poliziotti in borghese che parlano in splendidi headsets, Nessuno si rende conto del fatto che, proprio in queste ore, il Ministro Padoan sta preparando la prossima stangata e la svendita del patrimonio di noi tutti – di ciò che ne resta. In questi momenti, se non ci fosse stato Gaber, sarei stato perduto. Come dice lui, bisogna ritornare nella strada. Ed io, come persona, ci sono. Io, come donna o uomo, ci sono ancora. E voi pure. Pace, Padre Bergoglio. Ma basta cazzate, per favore.
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