Alessandro Tosi, fratello mio, questo lo sai bene quanto me: Ci sono delle immagini, nella vita, che sono indelebili. Mia figlia Valentina mentre canto la sua canzone. Le lacrime sue durante, e le mie dopo. Lo sguardo di Daniela Camera che ci guarda con un sorriso nel cuore e quel ciuffo da Mary Poppins… Stefano Baratti e Marinella Galletti che cantano a memoria “Noi eravamo bambini”. L’abbraccio e le parole di Giulio Tosi alla fine del concerto: “Ci conosciamo da così tanti anni, ma solo stasera ti ho visto”. La tenerezza di Isella e Vladimir quando ho cantato “Per sempre”, che magari non canterò mai più nella vita. La gente che fa il trenino urlando mentre suoniamo “I Ninja della Balduinja”. Gli occhi spalancati ed orgogliosi di Layla mentre cantavamo la canzone per lei. Il sorriso complice e pieno d’affetto di Alessia e Sebastiano, che sanno tutto e, silenziosamente, sanno farmi coraggio. Gelya, bellissima e tutta di rosso, ed il bacio che ci siamo dati dopo otto anni di amicizia così vera e così timida (da entrambe le parti). Sai Alice Avanzi? “Changes” l’ho cantata per te, anche se non potevi esserci. Sicché non ho potuto spiegarti il testo. E poi Michela, Michela ed ancora Michela. Michela Cohen che risolve tutti i problemi, mamma e figlia, sorella e badante, che ha imparato a costringermi a essere serio e professionale con un sorriso ed un’occhiata in tralice quando mi perdo. E naturalmente i Lupi della Maremma, con Leonardo Marcucci che stava talmente male da aver suonato seduto per la spossatezza ed imbacuccato come un eschimese. Emanuele Cannatella, Augusto Ferretti, Matteo Marchi e lo splendido sound fatto da Luca Giannerini. Cosa ne sarebbe di me se non ci fossero loro, non voglio nemmeno pensarci. Di Monica non so nemmeno il cognome, ma mi ha fatto piangere, mi ha consolato, mi ha abbassato il diaframma, mi ha fatto cantare con una voce che avevo dimenticato di avere. L’universo è gentile con me proprio quando sento di avere più bisogno di aiuto. L’universo? Sì, l’universo, che è una famiglia di persone. Che è quel soffio degli abbracci che ci siamo dati tutti alla fine, spossati e così felici di esserci stati. Con un pensiero tenero e scanzonato a Lorenzo Tosi, che ci guardava da lassù.

Lascia un commento