Al Comune di Roma ci avviamo verso una situazione pericolosissima e che non c’era mai stata in 145 anni di storia di questa istituzione. Mesi dopo l’elezione diretta del Sindaco, non esiste una Giunta. E siamo oramai a settembre inoltrato: a) Come stanno già gridando da tempo (inascoltati) gli uffici competenti, siamo in ritardo macroscopico con la preparazione della Legge di Bilancio 2017. Se questa non fosse pronta per il 31 dicembre, si andrebbe nell’amministrazione speciale, ovvero ogni mese la Giunta (se allora ddovesse esistere) avrà un potere di spesa pari ad un dodicesimo della Legge di Bilancio 2016. Se poi, per il 28 febbraio, il problema non venisse risolto, arriverebbe il commissario e bisognerebbe tornare a votare. Va sottolineato il fatto che il bilancio, che va discusso con tutti i municipi (le vecchie circoscrizioni) e gli uffici tecnici, dev’essere approvato non solo dal Consiglio Comunale, ma anche dalla Corte dei Conti. In questo momento pensare che ciò sia possibile è una dolorosa utopia; b) Il Sindaco Raggi ha annunciato di aver trovato 18 milioni per salvare l’operatività dell’ATAC. Era una bugia. Da agosto, il numero di bus circolanti è sceso a circa il 50% del necessario, interi quartieri sono praticamente isolati. Della proposta (giustissima) di mettere gli impiegati presi da Alemanno a fare i controllori, dopo una discussione con i “poteri forti” che sostengono il Sindaco Raggi (ovvero la vecchia destra almirantiana, quella dei palazzinari e dei re dell’immondizia), non se ne farà nulla. L’ATAC, se non succede un miracolo, sarà in bancarotta prima di Natale. Ed intanto viene messo alla sua testa il capo di Trambus, che è uno dei responsabili del disastro dell’ATAC e della connivenza affaristica tra palazzinari, rifiuti e circoli di potere del Vaticano; c) L’Assessorato all’Ambiente, di cui si indaga poliziescamente la guida, è a favore di impianti che rimetterebbero Manlio Cerroni alla testa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Roma, e sta andando avanti in quella direzione. Il Sindaco Raggi ha capito che se vuole tenere Roma pulita, deve venire a patti con Cerroni, e lo sta facendo alla grandissima; d) Sulle Olimpiadi e sullo Stadio della Roma, il Sindaco Raggi (contrariamente a Beppe Grillo) sostiene apertamente i circoli legati alla vecchia destra corrotta legata al Circolo Canottieri Aniene (Previti, Malagò, Sammarco) ed ai palazzinari come Parnasi. Va detto che sullo Stadio di Tor di Valle mi accorgo di non saperne abbastanza, perché ciò che credevo di sapere viene direttamente dal quotidiano del Gruppo Caltagirone ed io ho in antipatia Parnasi (il palazzinaro che farà il progetto) perché ha affossato “Paese Sera”. In ogni caso, su questo dossier Raggi sostiene non la posizione del M5S, ma quella di Malagò e compagnia cantante – come Ignazio Marino, del resto, che non era certo meglio della giovin signora; e) Il Vice Capo di Gabinetto, uno che lavorava per Alemanno e per Polverini, è divenuto il Capo del Personale del Comune di Roma!!!! E quindi sarà lui a fare il tramite tra le “esigenze” dei lavoratori (vigili urbani, impiegati comunali, spazzini e compagnia cantante) e la linea politica del Sindaco. Nemmeno Ignazio Marino, che pure applaudiva i vigili in rivolta che lo insultavano (dicendo loro “sono con voi”) era mai arrivato a tanto; f) chiunque fosse disponibile a fare l’Assessore, deve impegnarsi a pagare centinaia di migliaia di Euro qualora il Direttorio Grillino decidesse che sta peccando di eresia. Considerato che in quel Direttorio ci sono bugiardi matricolati e squaletti da corridoio parlamentare come Di Maio e Di Battista, firmare quella carta o è ridicolo, oppure è un suicidio. In ogni caso finora la lista dei possibili assessori è stata compilata dai soliti circoli di estrema destra di cui sopra; g) L’assenza di un Assessore al Bilancio fa in modo che non possano essere più firmate delibere di spesa. Tutti i cantieri sono fermi, tutte le strutture che vivono dei soldi comunali sono con l’acqua alla gola. Le strade non possono essere riparate, l’illuminazione stradale, specie nei quartieri più periferici (e rischiosi) non funziona regolarmente, il problema crescente e drammatico dei ratti, che ora iniziano ad entrare anche nelle case, non viene nemmeno affrontato, il sostegno alla cultura (che Raggi aveva comunque intenzione di lasciare nelle mani dei circoli di potere del PD) è stato dimenticato. Facit. Raggi ha cercato di instaurare un Alemanno bis, e probabilmente è stata infiltrata nel Grillismo dalla corrente nazionalsocialista, che nei primi anni del M5S era una di quelle preponderanti e che ora, soppiantata da democristiani alla Mastella (Di Maio) e socialdemocratici alla Pietro Longo (Di Battista), ha perso potere. Il sistema antidemocratico della rete, che Grillo e Casaleggio sognavano avrebbe risolto il problema dei limiti della democrazia parlamentare (annullandola), si sta rivoltando contro la mano di chi l’ha creato. Ma Roma, se tutto va come deve, avrà di nuovo il Commissario al posto del Sindaco prima della primavera prossima – e poi si tornerà a votare.

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