– Scrive Alessio Giannone, in arte Pinuccio, e condivido pienamente: “Nonostante tutti i tentativi di condurre campagne politiche sul web, queste elezioni si giocano su altri terreni, e chi lo ha capito è proprio Grillo. La sua campagna è impeccabile, il movimento nato sulla rete è sceso in piazza usando le piattaforme virtuali solo per comunicare e mostrare gli eventi. La sua campagna è la migliore, ed è l’unico che non risulta ripetitivo poiché non va in tv. L’altro politico molto seguito sul web è Vendola, ma la sua campagna si è appiattita dopo l’alleanza con Bersani, così il web ha risposto male alla sua comunicazione. Non a caso le percentuali di SEL sono in netto calo. Bersani ha deciso di usare una campagna sobria su twitter, direi moscia e, attraverso alcuni manifesti, ha provato ad essere simpatico, ma la simpatia del PD è vecchia, fuori luogo e ha lo stesso effetto delle barzellette poco efficaci. Il PDL sul web non raccoglie un voto, ha adottato la tattica di incassare la satira e di rigirarla a suo favore in alcuni casi, ma la mancanza di contenuti è la prima cosa che il popolo del web ha riscontrato. Monti ha poco da giocarsi sul web, risalire in pochi mesi le critiche che il web ha rivolto al suo operato è impossibile. Rivoluzione Civile (Ingroia) ha avuto un buon inizio, il nome della lista e Ingroia hanno attirato molta attenzione, ma dopo la presentazione delle liste la “rivoluzione” non è stata più percepita, e la loro comunicazione sul web è praticamente rivolta soltanto a chi ha aderito al movimento, ma non fa proselitismo. Così i leader hanno scelto la tv, con una sovraesposizione mediatica che ha logorato gli indecisi che, quasi sicuramente, premieranno chi ha comunicato meglio e chi ha usato la propria immagine in maniera giusta, o non voteranno”.

Lascia un commento