No. David Bowie no. Signore mio, no. Non ce la faccio. Fabrizio Cucchetti ha ragione. David Bowie è un pezzo del nostro cuore, della nostra visione del mondo, dei nostri sogni, di ciò che non saremo mai capaci di fare. David è il segno di una presenza ultraterrena gentile e benefica, David è la parte buona della nostra follia, è la perfezione del ritmo, è la melodia dell’anima, è il segno che apparteniamo ad un modo di percepire l’esistenza. Signore, no, ti prego, fa che sia solo uno scherzo. Uno scherzo cretino e feroce, perché lui no, non ce lo devi togliere. Ed ora ascoltare la sua voce nel suo ultimo disco diventa come graffiarsi la gola con le schegge raggrumate del nostro dolore. No, davvero, no. Mi rifiuto. Non voglio.

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