– Per una questione di puntiglio, più che curiosità, ho passato diverse ore a cercare di capire cosa ci fosse dietro la campagna elettorale di Beppe Grillo e perché, negli ultimi anni, il comico genovese avesse smesso la sua brillante lotta mediatica contro la finanza globale e le multinazionali. Sono stato costretto ad occuparmene professionalmente, perché una grande industria chimica, preoccupata dal fatto che Grillo per anni l’avesse combattuta ed ora la osannasse, avesse in serbo qualche sorpresa. Nel corso della stessa settimana un ex azionista di una importante società di telecomunicazioni, che Grillo aveva per anni attaccato con una veemenza senza pari, mi aveva chiesto una consulenza sul fatto che proprio Grillo, ora, approverebbe il fatto che Mediaset (quindi Silvio Berlusconi) entrasse nel capitale in modo importante. Devo dire la verità: all’inizio non ci ho creduto. Poi, come spesso accade nella vita, lavorandoci su si scopre che una volta in più la realtà supera la fantasia. Dietro Beppe Grillo, ufficialmente, c’è la Casaleggio Associati. Questa società di marketing su internet è comproprietaria de Il Fatto Quotidiano, è stata fondata da degli specialisti che lavoravano per la Telecom, fino a poco tempo fa gestiva anche il blog di Antonio Di Pietro ed influenzava fortemente le scelte politiche dell’Italia dei Valori. Il modo in cui la Casaleggio Associati lavora è semplice e geniale: interviene con centinaia di avatar su twitter, su facebook e su qualunque blog si occupi di Beppe Grillo o del Movimento Cinque Stelle e lo influenza scrivendo testi, mettendo “mi piace”, cancellando come spam interventi giudicati scomodi. Tutte le multinazionali lavorano così, ma Beppe Grillo è il primo che sulla base di un sistema del genere costruisce un vero e proprio partito politico virtuale. Proseguendo l’inchiesta mi sono accorto del fatto che molti militanti del Movimento 5 Stelle sono a conoscenza di questo fatto. Alcuni se ne fregano, perché militano sperando in un posto di lavoro e magari ottenendolo. Alcuni se ne vanno schifati. Altri cercano disperatamente di combattere dall’interno del movimento, anche se le loro frasi di protesta vengono sistematicamente cancellate. Altri vengono cacciati via. Incredibile. Beppe Grillo é quindi quanto di più antidemocratico e vicino al Grande Fratello di orwelliana memoria sia mai stato creato. C’è persino da dubitare che il comico genovese si renda conto del fatto che la sua abdicazione alle sue posizioni massimaliste abbia creato un moloch del genere. Ma al contempo mi sono detto: non può durare, una struttura del genere vincerà magari le prossime elezioni, ma non appena il “potere” del Movimento 5 Stelle verrà sparso dalla centralizzazione operata nelle mani della Casaleggio Associati (che scrive e quindi impone i testi degli interventi di Grillo) ad un nugolo di militanti promossi amministratori locali e parlamentari, la struttura di questa setta mediatica, che assomiglia molto ad una versione più perfetta e subdola di Scientology, e come Scientology e la destra ultraconservatrice europea è tradizionalmente piena di esoterismo, esploderà. Ho parlato con dei militanti della prima ora: non credono che fra cinque anni il Movimento 5 Stelle esisterà ancora – l’unico modo per salvarlo, dicono, è smarcarsi dalla Casaleggio Associati e da Beppe Grillo, con tutto ciò che questo comporterebbe. Ma perché allora? Quale è il vero obiettivo di questa gente? Dev’essere giocoforza di breve periodo… Ho scartabellato fra azionisti e clienti della Casaleggio Associati, ovvero coloro che la condizionano. Giapponesi ed Americani, solo Giapponesi ed Americani, tutta gente che punta le sue carte sull’esplosione dell’Euro ed il crollo dell’Unione Europea. Esattamente ciò che Grillo chiede oggi: fuori dall’Euro, fuori dalla UE. Mio Dio. Proprio in un momento in cui l’Italia é in mano ad un governo debole e infigardo, non eletto democraticamente, ed i partiti si dividono su sciocchezze infantili. Mio Dio. Non so nemmeno cosa proporre, a parte il fatto che questa situazione venga resa pubblica. Ho grandissima stima di molti giornalisti che lavorano a Il Fatto Quotidiano. Ma ricordo Mani Pulite ed il fatto che noi giornalisti fummo gli apripista sciocchi e vanesi dell’ascesa al potere di Silvio Berlusconi. Beppe Grillo mi fà di colpo rimpiangere il Nano. Ho paura, e non é uno scherzo.

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