Ho passato ore ad ascoltare i politici commentare la crisi. Ho un sospetto. Se oggi vivessero Ugo La Malfa, Piero Gobetti, Antonio Gramsci, Ivanoe Bonomi, Piero Calamandrei, Sandro Pertini, Giuseppe Saragat, Enrico Berlinguer, Luigi Einaudi, Altiero Spinelli, Eugenio Montale, e persino alcuni esponenti della DC e del MSI, costoro militerebbero tutti nello stesso partito – e non sarebbe il PD. Ma almeno avremmo ancora una speranza. A proposito, On. Di Battista. La rivoluzione non è nel DNA degli italiani? Ignorante buffone, ma cosa diavolo dici. Nel 1849 l’abbiamo dimostrato al mondo intero, noi Romani. Sono arrivati gli eserciti da tutto il mondo per annientare la nostra voglia di libertà. A Milano i cittadini nel 1848 scacciarono gli Austriaci. A Como e Bergamo nel 1849 la gente scese per strada a tirare sassi all’invasore. Brescia resistette dieci giorni, e imparammo a chiamarla la Leonessa d’Italia. E nel 1943 i napoletani, in quattro giorni, mandarono a casa i Tedeschi, e lo fecero a mani nude. Studia, coglione. E lavati la bocca col sapone, prima di parlare degli Italiani.

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