Credo che abbiate visto tutti la dichiarazione dell’On. Di Battista alla notizia della decisione del Presidente della Repubblica Mattarella di incaricare l’On. Gentiloni di formare un nuovo governo. All’interno del delirio psicotico, che è il suo vezzo e che lui considera la sua migliore qualità (temo), l’On. Di Battista dice anche alcune cose sostanziali: che il PD abbia compiuto un giochetto truffaldino sull’Italicum (tesi che condivido pienamente) e che non sia giusto prolungare l’esistenza di una legislatura composta da parlamentari eletti in liste che non esistono più, oppure che hanno cambiato bandiera, in ogni caso che non hanno nessuna legittimazione popolare credibile (ed anche qui sono d’accordo con lui). Ma finisce qui. E non solo per i toni da Mario Merola – ma per profonde e pericolose questioni politiche. Guardando Di Battista mi vengono in mente discorsi analoghi di Hermann Schmitz (presidente del consiglio d’amministrazione di IG Farben) e di Martin Bormann (vice cancelliere di Adolf Hitler), resi pubblici tra il 1929 ed il 1930. L’On Di Battista ed i leader nazisti hanno diverse cose preoccupanti in comune: a) il pathos eugenetico che divide il mondo in buoni e cattivi, e designa i buoni come coloro che piangono per i propri diritti calpestati da una casta – ci sono moltissime analogie tra la definizione di “casta” dei Grillini e l’antisemitismo strumentale del Nazismo; b) la leggenda della “pugnalata alle spalle”. Di Battista, come Hitler, sostiene che la crisi del proprio Paese sia dovuta non a condizioni oggettive globali, ma al tradimento compiuto da socialisti, liberali e massoni, che insieme agli ebrei avrebbero spolpato un Paese lanciato verso grandi trionfi economici; c) i Grillini non sbagliano mai, come i Nazisti – sono sempre vittime di complotti e le loro bestialità sono (dicono) indotte da una stampa corrotta e dalle pressioni violente del potere criminale di socialisti, liberali, massoni ed ebrei. Il piagnucolio Grillino è figlio di un mammismo deteriore e neurologicamente patologico che, da alcune generazioni, si è impossessato della società italiana; d) come i nazionalsocialisti, qualora si chieda loro come faranno a salvare il Paese, i Grillini propongono ricette impossibili: la Green Economy, l’uscita dall’Euro, la vittoria sul fronte interno contro la corruttela (preso esattamente da “Mein Kampf” di Hitler, paro paro, purtroppo) – la Green Economy è un bel traguardo condivisibile, ma funziona solo con sovvenzioni pazzesche, peraltro garantite dalla UE; l’uscita dall’Euro è un suicidio che spiegherò, e che metterebbe in ginocchio l’Italia in 24 ore, a meno di non raddoppiare le tasse ed inserire il razionamento dell’energia; sulla corruzione i Nazigrillini sostengono che si tratti di 60 miliardi di Euro che loro, in meno di una legislatura, metterebbero a disposizione per una drastica riduzione delle tasse. Si tratta di una cifra fantasiosa ed impossibile, che se fosse vera significherebbe che il PIL italiano sia il doppio di quello russo e americano sommati insieme (dato che la corruzione funziona a percentuali sul fatturato). L’unico dato citato dall’On. Di Battista (come ricordato dalla stampa tedesca dopo una sua sventurata intervista a “Die Welt”) è quindi una palese menzogna. Orbene. Io credo che si andrà a votare, prima o poi, e sarà una sorta di plebiscito pro o contro una svolta nazionalsocialista dell’Italia. Personaggi da operetta come l’On Di Battista fanno paura perché contro di loro ci sono esponenti di lobbies di banditi e di forze esogene, come Matteo Renzi, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che certamente, una volta eletti, non avrebbero nessun progetto credibile su come portare l’Italia fuori dal pantano. Ma questo non è un motivo sufficiente per votare l’Olocausto Idiota del Grillismo. Certo, la democrazia è forte. Se avessimo un governo Grillino, non credo che l’On. Di Battista ordinerebbe dei pogrom – piuttosto combinerebbe guai inenarrabili nelle relazioni commerciali, nella gestione della crisi bancaria, nella gestione della posizione politica italiana all’estero, insomma in tutte le questioni chiave. Ed alla votazione successiva verrebbero puniti dall’elettorato. I Grillini indirebbero un referendum illegale contro l’Euro, lo vincerebbero, per poi lasciare che la Corte Costituzionale lo annulli. A quel punto si vedrà se avranno la forza che aveva il NSDAP nel 1933 – se possono cancellare le regole democratiche o no. Io non credo che lo avranno. Credo che, come sta succedendo a Roma con la Giunta Marra, si sputtaneranno ad un livello tale dal venire sopraffatti e dimenticati nell’arco di pochi anni. Ma lascerebbero un Paese in macerie, peraltro in mano alle consorterie che dicevano di voler combattere. Essere onesti non basta (e questi nemmeno lo sono). Un Paese lo si guida con professionalità, coerenza, un progetto equilibrato e credibile, senso di responsabilità. Non con rabbia e vittimismo.

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