– La polemica pretestuosa su Jean-Claude Juncker mi spaventa. Di colpo i giornali scoprono che da decenni il Lussemburgo offre condizioni fiscali speciali alle aziende perché traslochino laggiù e quindi chiedono a gran voce le dimissioni del Presidente della Commissione Europea. Sento la voce di Bettino Craxi: “È da quando portavo i calzoncini alla zuava” che il Lussemburgo è un paradiso fiscale – esattamente dal 1948, quando il governo del Granducato, la cui famiglia reale è imparentata con la famiglia Roosevelt ed ottenne di poter incamerare i soldi lasciati dalla Germania nazista sui conti delle sue banche. In cambio il Lussemburgo diede una patente pulita a politici di tutta Europa (come il barone Fentener Von Vliessingen, che da banchiere nazista in Olanda e Svizzera nel 1949 divenne il ministro dell’economia olandese divenuto il simbolo del boom economico dei Paesi Bassi ed il cui monumento è uno dei punti centrali della sua Utrecht) compromessi con la Germania di Hitler. Da allora tutti hanno nascosto i soldi lassù. Tutti: gli Agnelli, i Pirelli, le famiglie dell’acciaio, perfino Ricucci ed i mariuoli più sprovveduti dell’Italia della Prima Repubblica. Craxi aveva un dipendente, Mauro Giallombardo, che gestiva tutti i traffici borderline del PSI. Per decenni. Ora si racconta ai cittadini che bisogna stringere la cinghia perché i ricchi hanno nascosto i soldi in Lussemburgo – che è una bugìa, o meglio una bugiarda omissione. Dal 1954 in poi gli europei tutti (inclusi gli italiani) hanno nascosto i soldi a San Marino, in Belgio, in Olanda, a Curacao, nel Delaware, in Florida, a Panama, in Uruguay, in Svizzera, nel Liechtenstein, in Lussemburgo, ad Andorra, in Irlanda, a Malta, nel Jersey, a Guernsey, a Cipro, nell’Isola di Man, a Gibilterra, nel Principato di Monaco, in Austria, in Slovacchia, a Kaliningrad, in Israele, ad Hong Kong, a Macao, a Taiwan, sull’isola di Aaland ed alle Faeroer etcetera etcetera etcetera. Insomma, il sistema fiscale di tutti i Paesi, Italia compresa, fin dal 1954 offre a chi ha i soldi un modo pulito di evadere le tasse. Oggi siamo arrivati al punto in cui persino chi ha un imponibile di 30mila Euro all’anno ha una convenienza oggettiva e legalissima di spostare il suo business in una delle oasi fiscali. Perché quindi prendersela con Juncker, che è un brigante tra briganti ed ha ben altri scheletri nell’armadio che i “coraggiosi” giornalisti non sfiorano nemmeno da lontano? Juncker é il primo capo della UE che sia stato eletto grazie al voto dei cittadini, la sua elezione è una vittoria sorprendente e straordinaria del sistema democratico dell’Europa Unita. Perché proprio lui deve essere abbattuto? Siccome non capisco, mi spavento. E temo che sia un’arma da dare a chi vuole la distruzione dell’Euro e pretende una licenza di strage nei Paesi del Terzo Mondo. Vedo che questa manovra prende forma e dimensioni, vedo che in questo fiume di orrore nuotano Grillini, naziskin, leghisti, grandi banche americane, hedge funds, eserciti mercenari delle multinazionali, tutti insieme, tutti d’accordo. Cosa fare? Abbattere il sistema dei privilegi che tutti (noi per primi) garantiamo a chi, invece di costruire valore aggiunto, lo distrugge. Parliamo di ricchi squali dell’industria e della finanza, ma anche di tanti amici e sodali di Camusso e Landini.

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