– Prima o poi doveva succedere. Da mesi in molti ci si chiede chi possa essere il candidato di Beppe Grillo alla Presidenza del Consiglio. Il motivo per cui ce lo si chiede è ovvio: lui non può e non vuole essere. Ma in base alle regole intrinseche del suo Movimento, questo candidato deve esserci e deve essere potenzialmente vincente. Si è parlato di diversi personaggi, per esempio Guido Barilla, ma si trattava comunque di comprimari. La Casaleggio & Associati ha bisogno di un candidato premier che rivesta le caratteristiche di un possibile Uomo del Destino, di un Grande Fratello alla George Orwell. E prima o poi il nome di Marco Travaglio doveva uscire fuori. Perché lui e Grillo sono soci delle stesse aziende, perché sono amici, perché sono sodali. Se si pensa ad una lista degli italiani più polarizzanti e famosi, direi che sopra Marco Travaglio, apparentemente, ci siano poche persone: Alessandro Del Piero, forse. Gianni Morandi, maybe. Se non fosse notoriamente vicino al PD ci sarebbe Zingaretti, il Commissario Montalbano. Ma se si va avanti in quella direzione, a parte che si vedono “candidati” sempre più deboli, si sconfina nel ridicolo: Gigi D’Alessio, Terence Hill, Checco Zalone… Quindi Travaglio, in quanto ad esposizione mediatica, è superiore persino al suo compagno di merende, Michele Santoro. Ma mi dispiace, io non ci credo. Credo che Travaglio sia uomo intelligente e scaltro e sappia benissimo che una campagna elettorale ne annichilirebbe la popolarità – e comunque, se ha un minimo di senso della politica, sa bene che le prossima elezioni saranno solo un ponte per quelle successive, che si terranno pochi mesi più tardi, dopo l’ennesimo bagno di sangue di un Parlamento bloccato senza maggioranze possibili e soprattutto senza un solo briciolo di programma politico per uscire dalla crisi. Chiunque sia il candidato alla Presidenza del Consiglio del Movimento Cinque Stelle, quel candidato lì sarà destinato ad essere bruciato – a meno che non sia veramente una persona eccezionale. Questa notizia, uscita sulla stampa oggi, secondo me fa parte della stessa campagna di disinformazione imbecille che sostiene come Oscar Fulvio Giannino possa correre alle elezioni come alleato della Lega Nord. Si tratta di notizie atte a denigrare e confondere le idee. ma il problema centrale rimane. A cosa diavolo serve avere un candidato alla guida di un governo se non si ha uno straccio di idea di cosa mai si farebbe di concreto, se si andasse al governo? In questo senso Monti, Casini, Grillo, Maroni, Fini, Bersani, Berlusconi e Rutelli partono ed arrivano tutti dallo stesso punto. Zero. Zero. Zero. Ed intanto l’Italia si avvicina all’esplosione… affaritaliani.libero.it/politica/travaglio-grillo150812.html?refresh_ce

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