La situazione in Siria, Libia, Kurdistan, Yemen ed Egitto é un mosaico pazzesco dell’incendiarsi di tutte le contraddizioni che stanno portando il pianeta sull’orlo di una possibile Terza Guerra Mondiale nell’ambito della quale l’Europa sarà solo terreno di scontro, ma non attore principale. Siamo sempre più residuali in confronto alle fughe in avanti di Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia, tutti Paesi che non fanno che giocare col fuoco confidando che per gli altri giocatori non sia possibile passare da un conflitto locale e gestito il più possibile in terza persona ad uno scontro aperto e frontale. Oggi il fattore principale di stabilità economica, politica e militare del pianeta mi appare essere la Cina da un lato e l’asse Iran-Israele dall’altro, di cui nessuno sembra accorgersi. Sta cambiando tutto. Oggi l’Italia, come tutta l’Unione Europea tranne Germania e Regno Unito, sono risucchiate nel vortice creato da una nuova bolla speculativa che fa impazzire coloro che si ostinano a credere nella religione superstiziosa del liberalismo capitalista. La Borsa di Cina e Giappone va su quando dovrebbe crollare, nel momento di esplosione della bolla crescono le banche che, fino a venerdì, erano in caduta libera. I sistemi interpretativi ufficiali non servono più, e la deindustrializzazione del Continente Europeo procede al di là di ogni percezione popolare. Discutere di stepchild adoption oggi è come prendere una mentina per l’alito mentre si sta morendo di cancro. Ma non sono più esterrefatto. Capsico coloro che vorrebbero uscire dalla UE, ma li avverto. Starci o uscirne è irrilevante, non cambierebbe nulla. Stiamo decidendo, in modo morbido e quasi segreto, di affidarci all’economia cinese, alla pari di Paesi che sono alla pari con il nostro livello di consapevolezza dei cittadini: Angola, Etiopia, Namibia, Ruanda, Indonesia e Filippine. Ci salvano ancora i risparmi dei nostri nonni, che il governo ci ha convinto a sperperare (rimettere sul mercato interno) per rinviare il più possibile il momento in cui sarà necessario dire ai nostri figli che la pacchia è finita. La scommessa di Matteo Renzi è tutta qui. Fare “melina” fino a quando gli avvenimenti mondiali renderanno a tutti ridicola la nostra quotidianità.

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