– Il fatto che il Ministro Cancellieri non venga fatta dimettere è la prova definitiva di cinque cose, tutte ugualmente terribili: primo – in Italia un Prefetto può giocare a fare lo Sceriffo, prendendosela con i poveracci e proteggendo i ricchi. I rapporti di intima ed affettuosa amicizia con la famiglia Ligresti (e presumbilmente altre famiglie dello stesso giro) il Ministro le ha fatte quando era Prefetto, e ben gliene incolse; secondo – l’obbligatorietà dell’inchiesta penale non vale più, altrimenti ci sarebbe un’inchiesta penale sui rapporti lavorativi fra la figliolanza del ministro, la famiglia Ligresti e quegli enti che dovrebbero sorvegliare tali rapporti e non lo fanno; terzo – ad un Ministro della Repubblica è permesso mentire ripetutamente, in pubblico, facendosi scherno della legge, e passarla liscia. Del resto Silvio Berlusconi aveva già sdoganato questi comportamenti. Il fatto sconvolgente è che, in Parlamento, non esistano più forze politiche fedeli alla Costituzione che, per quanto minoritarie, pongano l’indice su certi fatti. Il Ministro Cancellieri se ne deve andare. Non perché il Ministro Idem (persona per bene) si era dimessa per molto meno, ma perché ciò che ha fatto (e continua a fare), oltre alle menzogne raccontate, è inconciliabile con la sua funzione pubblica. In un paese serio le toglierebbero la pensione; quarto – Berlusconi mente quando sostiene che i magistrati ed i politici siano due caste concorrenti. Così come PD e PDL seguono la stessa agenda, allo stesso modo i magistrati ed i prefetti hanno bisogno di questa politica per poter usare il potere che anno per vessare i piccoli e, proteggendo i forti, farsi gli affari propri in barba alle leggi dello Stato. In Italia serve una legge che riformi l’ingiustizia della giustizia, ma questa non verrà mai da chi, come il Parlamento dominato da PDL, PD, Grillini e Scelta Civica fà parte in modo strutturale del sistema che distrugge la giustizia nel nostro Paese; quinto – il Ministro Gelmini, con la sua sciagurata riforma, ha messo il sigillo sulla cosa più grave di tutte. Oggi, in Italia, nessuno sa più nulla, nessuno capisce più nulla. Mi capita di parlare ogni giorno con persone che hanno fra i 18 ed i 35 anni. La loro ignoranza sconcertante, abissale, escatologica, belluina è talmente grande da impedire loro di capire cosa stia accadendo. La scuola italiana ha tolto a tre generazioni l’accesso ai sistemi di apprendimento, per cui costoro non apprendono. escono dall’Università o dal Liceo che non sanno leggere le lancette di un orologio, che non sanno chi fossero Einaudi e Giolitti, che non capiscono la differenza peso e tara, non sono in grado di risolvere un’equazione di primo grado, non hanno letto nessun romanzo se non quelli consigliati dalle TV, sono stati alle Maldive ma non sanno dove siano Chioggia e Maratea, escono da un concerto in cui una band ha eseguito 30 brani dei Beatles ed esclamano: che pizza, non c’era nemmeno una sola canzone famosa. Se non si riparte dalla scuola, il Paese non solo non ha speranza, ma non merita di averla.

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