Al Giornale Radio della mezzanotte, in un servizio elencano vittime di molestie sessuali, amanti prezzolate o volontarie, mogli e fidanzate del candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, il miliardario Donald Trump. Da Madonna a Lady Diana, non manca nessuno, mi stupisco anzi che non sia ancora stato menzionato il nome di qualcuno del livello di Belen Rodriguez o Vladimir Luxuria. Silvio Berlusconi era un dilettante, L’immagine sessualizzata dei candidati a Sindaco di Roma (Alfio Marchini, Virginia Raggi) vale non più di una puzzetta controvento. L’harem di Matteo Renzi deprime, mi chiedo dove sia Bobo Vieri ora che l’Italia ha bisogno di nuovi uomini in cui identificarsi. Ma soprattutto ripenso con nostalgia alle canottiere di copiosa umidità ascellare e profumi salsamentari di Umberto Bossi. Mi infastidisce il fatto che una volta ancora si chieda un voto o un controvoto in base ai costumi sessuali, mentre l’economia planetaria va in malora. Trump è una conseguenza di almeno 50 anni di deriva corrotta e violenta degli Stati Uniti e, a partire dal Piano di Rinascita Democratica, anche del nostro Paese. Visto che nessuno sa risolvere i problemi, che almeno si abbia un capo che procrei come un mandrillo o una che prometta notti di perdizione e mattine di pettegolezzi astiosi.

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