Leggo che l’On. Di Maio spende oltre 100mila Euro in viaggi in tre anni. Considerando che non paga nulla prendendo treni ed aerei, sono attonito. Ma poi scopro che fa il giro del mondo per portare il Verbo grillino – e per vedere gli effetti della terribile dittatura di Renzi e Pinochet sul Venezuela, Paese su cui le scie chimiche e l’uso del grano saraceno incombono come ulteriore mannaia. Nel frattempo la Sindaca Virginia Raggi ed il Vicesindaco Daniele Frongia organizzano un weekend sul Lago di Bracciano in cui i consiglieri comunali ed i membri (provvisori?) della Giunta Capitolina incontrano esperti del “team building” che li fanno giocare insieme, insegnano loro le regole della conversazione, del convivere civile, li orientano a scegliere con coraggio linee guida concrete e realizzabili. Sicché la domenica pomeriggio, dopo un’esaltante gara di ruba-bandiera, seguita ad un irresistibile torneo di mao-mao, arriva il Grande Progetto. Chiediamo un miliardo a Matteo Renzi (che sta lì con le banconote in mano e freme) e, invece di risanare l’ATAC – che sta per chiudere; invece di risolvere il problema dell’immondizia – che sta esplodendo, non avendo fatto la Giunta nessuna delle scelte necessarie; invece di preparare una legge di bilancio che salvi i progetti del sociale e del decoro urbano che sono necessari: invece di fare tutto questo, mettiamo il tram e le piste ciclabili su tutte le strade del centro (specie tra Piazza del 500, Piazza Venezia, Corso Vittorio, Via della Conciliazione, Piazza Risorgimento e su su fino a Piazza dei Giureconsulti, più tutte le strade consolari ad Est) e cancelliamo definitivamente la viabilità, con un progetto di guerra alla cittadinanza che nemmeno Ignazio Marino sarebbe mai stato capace di inventare. Poi basta. Il Movimento Cinque Stelle dimostra di essere, almeno a Roma, una combriccola di bambini in gita che, visti per la prima volta i veri soldi, li mettono davanti al ventilatore e poi li fanno volare via dalla finestra – e sono per giunta disonesti e bugiardi. Ma si dicono vittime, perché noi non li lasciamo fare e scriviamo queste brutte cose su di loro. Mi estenuano. E pensare che ci lamentavamo di Berlusconi e D’Alema… aridatece Gelli, che li prenda in braccio, cambi loro i pannolini, fornisca loro un training paramilitare e li mandi tutti in Venezuela, a combattere per il loro Dio genovese. Lontano, il più lontano possibile da noi. Tanto con i soldi che spende Di Maio per queste cose ce la dovremmo fare.

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