– Le dimissioni di Daniela Morgante sono una svolta: il Sindaco Marino ha deciso di affondare la città, non adempiendo agli accordi presi con l’elettorato, aggirando le regole concordate con il Parlamento nazionale per ottenere i soldi del Salva-Roma. I debiti non verranno pagati. Il deficit non verrà cancellato. Ignazio Marino, che sta cercando di guadagnarsi la fama da grillino-democristiano qualsiasi, punta tutto sul ricatto: se non pagheranno di più, Roma dovrà dichiarare fallimento, ed intanto aumenterà ancora le tasse dirette ed indirette, per giunta sottraendo i servizi per cui paghiamo le tasse – la raccolta dell’immondizia, la gestione dei giardini e soprattutto la manutenzione delle strade. Perché lo fà? Perché è in atto una guerra interna al PD fra i renziani e tutti gli altri. Il primo regolamento di conti saranno le Elezioni Europee: in quella data Bettini (il capobastone nemmeno occulto di Marino) vuole battere la capolista renziana. Quindi nessuno va licenziato, nessuno va spaventato, il PD deve mostrare che difenderà il malcostume persino più di Alemanno. La straordinaria decisione di spostare oltre 300 amministrativi dell’ATAC sugli autobus sembra così restare un evento sporadico ed eccezionale. La Signora Morgante, un Giudice della Corte dei Conti, ha dimostrato di essere una persona seria. Una voce che grida nel deserto di questa città-ostaggio.

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