– Sul blog di Beppe Grillo, l’organizzazione della Casaleggio Associati ha compiuto oggi un’operazione simile a quella che Silvio Berlusconi ha tentato più volte con successo. Ma con delle differenze sostanziali e preoccpuanti. Berlusconi, per giustificare i suoi fallimenti politici, ha sempre parlato della campagna d’odio scatenata nei suoi confronti dai cosidetti comunisti. Il fatto che le campagne d’odio, specie tramite i suoi giornali ed i suoi canali televisivi, le avesse scatenate lui,e che racogliesse volentieri tempesta dopo aver seminato vento, è sempre stato un rischio calcolato da Berlusconi che, padroneggiando come forse nessun altro il mestiere di venditore dello sciroppo antitutto, per anni ha dimostrato una percezione estremamente talentuosa della temperatura del popolino – incanalando la rabbia, interpretando l’invidia, investendo sull’amarezza e sulla frustrazione, insegnando che non esiste che il destino, che é cieco e non ha metodo, trasformando il Paese in un coacervo di supini consumatori e scommettitori di gratta-e-vinci. Ma lo ha fatto con dei limiti precisi e sapendo bene cosa volesse ottenere. Oggi Grillo mette in scena le sequenza più spaventose del film tratto dal romanzo “1984″ di George Orwell e sostiene che le voci critiche che si alzano contro di lui ed i metodi suoi e dei suoi proprietari ed ispiratori politici non siano critiche, ma espressione di una campagna tesa non solo al linciaggio morale, ma all’eliminazione fisica di Beppe Grillo stesso. Come Berlusconi, Grillo divide il partito dell’Amore (il suo) da quello dell’Odio (tutti gli altri) ed invoca una morte e resurrezione, chiede di essere trucidato. O è veramente in preda ad un delirio di fanatismo religioso, come sembra guardandolo nelle ultime sucite pubbliche, o tutto ciò fa parte di una campagna mediatica precisamente voluta e calcolata. Mi fa paura. Mi fa paura perché entrambe queste soluzioni sono orribili. Il Movimento 5 Stelle vincerà comunque le elezioni. Anzi, più Grillo sta zitto e viene insultato dalla maggioranza di destra che regge il Paese (Bersani – Monti – Casini – Berlusconi – Fini) e più voti guadagna il suo movimento dispotico-religioso. Cosa vuole adesso? Cosa sta cercando? Non gli basta vincere? Quale è la posta in gioco? Cosa è che i suoi capi vedono e noi non riusciamo ancora a vedere? Quale mostruosità cerheranno ora di farci accettare come la difesa di un debole, invece della violenza di un pazzo?

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