– Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, chiede a gran voce l’introduzione della figura del pentito anche nelle inchieste di corruzione. Ne ho orrore. L’uso dei pentiti e delle registrazioni delle conversazioni telefoniche, in un paese di diritto, può essere solo essere di supporto a prove incontrovertibili. Il pentito è un essere umano con un interesse precipuo: salvarsi da una condanna certa. Non dice la verità (e nessuno lo pretende) ma racconta ciò che gli conviene. Da sola una sua dichiarazione non vale nulla. Se poi io al telefono dico che metterei una bomba sotto la poltrona di chicchessia, quando costui saltasse in aria, non posso essere automaticamente arrestato e condannato. Signor Sabelli, le elenco cinque motivi per cui la corruzione in Italia non solo aumenta, ma è inarrestabile. Primo motivo: nessuno viene mai punito. Non perché non ci siano le pene, ma perché la magistratura non è in grado di mettere insieme prove incontrovertibili. Il motivo di questo fallimento è l’incapacità della stragrande maggioranza dei magistrati di fare il proprio lavoro. All’estero i magistrati vengono “allenati” a scrivere richieste di rinvio a giudizio in non più di 25 pagine, da noi il magistrato presenta migliaia di pagine incasinatissime, in cui nessuno ci si raccapezza, in cui non esiste una sola prova certa, perché tutto è raffazzonato e confuso, moltissimi fatti vengono proposti ma né provati, né analizzati, perché non vengono capiti da chi scrive. Il magistrato, dato che ha il sentore che l’incriminato sia un bandito, quando non capisce più come farlo condannare, lo rinvia a giudizio appiccicando insieme tutto ciò che ha e mostrando che non ha capito nulla. Esistono magistrati eccezionali, ben nascosti (non fanno mai dichiarazioni di stampa), ma sono mosche bianche. Secondo motivo: la stessa mancanza di preparazione è una caratteristica dei politici che preparano gli atti legati alla spesa pubblica. Vale tutto, i controllori ed i controllati coincidono o colludono, non esiste nessun sistema efficiente di razionalizzazione della spesa. Quando i politici (che sono degli ignoranti e spesso degli analfabeti funzionali, quando non solo a loro volta collusi) si piccano di “semplificare”, in realtà aumentano la confusione. Insomma i burocrati comandano a prescindere dai politici, perché applicano solo ciò che vogliono ed ovviamente, quando combinano qualche marachella, ne nascondono o distruggono le prove. Terzo motivo: dal 1948 ad oggi, per un patto consociativista tra DC e PCI, che pian pianino ha risucchiato tutti i partiti, il consenso elettorale si acquisisce facendo favori, aggirando le leggi, distribuendo posti di lavoro al di là di ogni ragionevolezza. Chi ha acquisito una posizione in quel modo non sarà mai un difensore della legalità, ma una persona che restituisce favori. Quarto motivo: l’intervento dello Stato nell’economia viene tradizionalmente fatto a scapito dell’industria privata. Non solo vengono usati i soldi privati per salvare industrie o aziende decotte, avendo come principio solo quello di salvare posti di lavoro quali che siano, specialmente se sono posti di lavoro inutili ed improduttivi, ma le industrie private vengono punite perché non riescono a finanziare questo carrozzone. Il risultato è che il privato si accorda col politico e partecipa in allegria a questo sistema antikeynesiano in cui si distrugge valore aggiunto in nome della pace sociale. Quinto motivo: la sindacalizzazione dei dipendenti non ha come obiettivo rendere questi ultimi in grado di influenzare la strategia delle aziende allo scopo di fermare e cambiare rotta nel caso in cui il management sbaglia, ma soltanto di arraffare la cifra la più grande possibile, senza capire quali siano gli interessi dell’azienda (non dei suoi proprietari), ma capendo che il gioco è dividersi le briciole, non costruire insieme un modello efficiente e di successo. Come al solito sono stato prolisso. Ma se queste cinque cose non cambiano, non esiste governo o partito in grado di risolvere nulla. Quindi continuiamo così, facciamoci del male – diceva Nanni Moretti. Siamo un Paese finito, condannato, suicida. Tirrem innanz. Ma non chiedete cose ridicole come l’introduzione del pentito in tutte le questioni che la magistratura non sa e non può risolvere. Si tratta di una figura professionale (il pentito) che costa tantissimi soldi e non porta nessun beneficio.

Lascia un commento