Sto ancora trattenendo il fiato, ma credo che ce l’abbiamo fatta. Almeno per quest’anno l’abbiamo scampata bella. Salvini aveva promesso che avrebbe cancellato la Legge Fornero sulle pensioni. Non l’ha fatto, la legge è ancora lì, più forte che prima (per fortuna). Il provvedimento del governo concede a circa 100mila persone di andare in pensione in condizioni che non ci saranno mai più, come ultimi privilegiati, poi basta. Del resto era ridicolo continuare a dire che, per andare in pensione, bisogna avere 41 anni di contributi. Già nella mia generazione quasi nessuno ci arriverà mai, prima di morire. Nelle generazioni successive è impensabile. Quanto al sussidio di disoccupazione, che i Grillini chiamano impropriamente Reddito di Cittadinanza, si è fatto un provvedimento che aumenta di poco gli 80 Euro previsti da Renzi. Tanto rumore per nulla. La montagna ha partorito un topolino. Solo che, per farlo, ha travolto tutte le voci di bilancio che sostenevano la ripresa. Ma non importa. Abbiamo messo dei poppanti alla guida di un camion. Non hanno ammazzato nessuno. Si sono resi ridicoli, e magari hanno imparato qualcosa. Non restano loro che proclami vuoti, stentorei e pusillanimi. Per fortuna, Bruxelles non ha dovuto tirare fuori la forza, è bastato fare il viso scuro ed ammonire con decisione. Ora restano da cancellare il Decreto Dignità, che sta costando migliaia di posti di lavoro, ed il Decreto SIcurezza, che sta mettendo per strada centinaia di migliaia di persone regolari che, però non sanno più dove mangiare e dormire. Salvini aveva promesso mezzo milione di rimpatri. La cifra vera è meno di 5mila. Un buffone. Ma almeno siamo tutti vivi.

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