Da vent’anni a questa parte, uso il weekend per finire gli incarichi professionali che non sono riuscito a completare durante la settimana. Per fortuna, negli ultimi due mesi, è capitato sempre più di rado che fossi costretto a lavorare anche un paio di notti. Non sono qui a lamentarmi (anche se ammetto che in splendide mattine come questa sarebbe bello essere in spiaggia con un bel libro ed un termos pieno di thé), ma a ragionare sul fatto che il darwinismo funziona sempre, e che ognuno di noi è la scimmia e l’homo sapiens di sé stesso, nell’arco di una vita. Sono stato cresciuto su un principio basilare: la competitività. Se non puoi battere gli altri, almeno sconfiggi te stesso. Questo insegnamento è stato decisivo per la riuscita della mia vita professionale, che molto presto ha preso il posto di quella affettiva, perché offre più soddisfazioni ed è meno contraddittoria dell’altra, ed in questo modo ho cercato – a volte riuscendoci, a volte meno – di fare il mese prossimo ciò che non sono riuscito a fare nel mese precedente. Temevo che con il passare del tempo ed il declino fisico mi sarei trovato nei guai, ed in effetti negli ultimi dieci anni sono stato costretto ad escogitare continuamente nuovi stratagemmi per ignorare la stanchezza, recuperare la lucidità mentale, mantenere la concentrazione. Si può fare. Sono più lento di una volta, ma più efficiente, e so prevedere in anticipo i collassi depressivi che, ciclicamente, mi annunciano che la benzina è finita. Poi, questa estate, una malattia mi ha fatto credere che questo giocattolo fosse rotto. Non è vero. Si trova un sistema per aggirare tutto, anche la malattia, ovvero si riesce ad inserirla tra gli impegni indirimibili con cui devi fare i conti – come fare le terapie, le sedute di psicanalisi, i controlli medici, la spesa, la passeggiata mattutina, aggiornare la contabilità, leggere i giornali, la doccia, la pulizia del bagno, stendere i panni. Sono stato vecchio per tre mesi, poi mi sono stufato. Faccio più fatica? Benissimo. Come in un videogame, più vai avanti con i quadri, più diventa difficile. Sia.

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