– Giornata di calma spettrale, tutti mi trattano con familiarità artefatta e sincera preoccupazione. Del processo di ieri sembra non essere rimasta alcuna traccia, la direzione terapeutica era gentile come al solito. Mi hanno ripetutamente chiesto il nome della mia amica che lavora per la spogliarellista, hanno rintracciato anche alcuni dei numeri di telefono che ho chiamato, temo, e con lei ho parlato spesso. Troppo spesso. Spero che non le accada nulla… per ciò che mi riguarda, invece, oggi niente Guantanamo. Sono stato trattato in un’altra stanza e mi è stato permesso di ricevere visite durante l’ora d’aria. Sono venuti Olga Rapelli e Gianluigi Amadei, e con loro ho fatto una gita turistica: hanno schiacciato invano il tasto del quarto piano nell’ascensore e poi, saliti con me al terzo, hanno fatto la fatidica rampa di scale (sulla quale da oggi campeggia una targa con su scritto “Palestra”) e poi sono venuti a vedere la terrazza da cui le gianduiotte mostravano le loro grazie nude alla cittadinanza titanica. San Marino li ha accolti con una splendida giornata di sole, che nel periodo della mia detenzione è un caso più unico che raro. I pasti sono stati straordinari: filetto di marmotta col sesamo a pranzo, branzino ed infine gelato a cena – mi sembrava fosse Natale e, per una volta almeno, io non fossi il tacchino. Intorno a me un nuovo nugolo di carcerati, che hanno sostituito coloro che vi ho presentato nei giorni scorsi. Il nuovo gruppo è composto da pensionati arcigni, vedove depresse, ottuagenari inveleniti e vecchietti irosi e cisposi. La sera giocano a burraco. In silenzio. Si guardano come vecchi squali in disarmo: con annoiata acrimonia, odio sconfitto, stremato disprezzo. Mike Bongiorno direbbe: Allegria! Costoro si sottopongono con entusiasmo ai trattamenti sperimentali, hanno raccontato loro che i macchinari alieni possano restituire loro, se non la giovinezza, almeno il buon umore. Secondo me il loro arrivo fa parte di una strategia del governo Renzi che, prima di abbattere le pensioni, cerca di abbattere il maggior numero possibile di pensionati con i metodi più sottili e spregiudicati, magari fingendo di pagar loro delle vacanze curative. Io nel frattempo ho schiantato la soglia dei 14 chili in meno. Olga e Gianluigi dice che si vedono. So che cammino meglio, che le gambe mi si stanno schiarendo, che mi stanco meno del solito – e che non soffro la fame. Ma invece di essere travolto dalla malinconia, come mi accade spesso, ho preso a leggere (accanto ai romani, che consumo come noccioline) anche libri di economia ed a ragionare sulle solite cose di cui tradizionalmente riempio le mie pagine di Facebook. Ieri sera, a cena, tra gli ospiti dell’hotel non legati al programma dietetico, c’era un noto imprenditore piduista, famoso soprattutto per aver guidato un team di Formula Uno, di essere stato amico e partner a carte di Emilio Fede, essere stato l’amante delle attrici che si portava a letto per poi sposarsi, in tarda età, con i resti di un’imbarcata di lucciole per le lanterne di Forza Italia. Costei, dopo essere stata asfaltata per mesi da nani, ignazilarussa, leghisti e portaborse, ha generato figli con quest’uomo eccezionale. Costui era a cena con un ex ministro degli interni sanmarinesi, un avvocaticchio con una gamba bloccata, noto in passato per i suoi traffici illeciti con i due più famosi capi dei servizi deviati, Maurizio Broccoletti e Michele Finocchi – i due capi del SISDE fino al 1991, quando, in seguito allo scandalo, vennero sostituiti da altri ortaggi. L’avvocaticchio mi ha riconosciuto ed era estremamente in imbarazzo. La conversazione animata che c’era stata al loro tavolo fino a quel momento è finita in un sommesso furor di mandibole e rabbioso digrignar di denti stizziti. Quando sono usciti gli ho sorriso e gli ho chiesto: resta o sale ai piani alti dell’hotel? Non ha risposto. Ha fatto finta di avermi riconosciuto solo in quel momento e si è fermato a chiacchierare, dando così il tempo di eclissarsi agli altri commensali. Mi ha raccontato che oggi ha lasciato la DC sanmarinese e che guida una nuova lista di uomini veri e puri, gente che difenderà le peculiarità della piazza finanziaria sanmarinese contro le intrusioni degli italiani a caccia di miliardi facili. Poi mi ha chiesto perché fossi a San Marino. Per dimagrire, gli ho detto. Ha riso sguaiatamente. Quanto resto, mi chiede, ed io rispondo. Lui guarda con malanimo ed annuncia: ci rivediamo, le saluterò i comuni amici. Comuni? Amici? Lascerò a San Marino solo dei chili o qualcosa d’altro? Ma magari vi racconterò ancora di lui, se non lo avete riconosciuto dalla descrizione…

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